La NAACP, storica organizzazione per i diritti civili negli Stati Uniti, ha annunciato l’intenzione di citare in giudizio la xAI, la società di intelligenza artificiale fondata da Elon Musk, per gravi preoccupazioni legate all’inquinamento ambientale causato dal suo centro dati “Colossus” a Memphis, Tennessee. Secondo quanto riportato in una lettera inviata alla Shelby County Health Department e alla compagnia elettrica MLGW, la NAACP accusa xAI di aver installato 35 turbine a gas non autorizzate per alimentare il supercomputer, violando le normative ambientali e mettendo a rischio la salute dei residenti, in particolare nella zona di Boxtown, quartiere storicamente abitato da comunità afroamericane. “Essere l’uomo più ricco del mondo non ti dà il diritto di avvelenare le comunità nere,” si legge nel comunicato dell’associazione. Le emissioni di ossidi di azoto (NOx) prodotte dalle turbine, secondo stime indipendenti, potrebbero costare oltre 160 milioni di dollari in danni sanitari per l’area metropolitana. La NAACP contesta anche l’uso di generatori mobili, impiegati per meno di 365 giorni per aggirare le autorizzazioni ambientali. Una strategia che, secondo l’organizzazione, dimostra la volontà di eludere la legge. xAI ha annunciato che rimuoverà circa la metà delle turbine entro luglio, ma intende mantenere 15 generatori permanenti come fonte di backup. La NAACP, però, non si accontenta: chiede la chiusura immediata del centro dati, sanzioni economiche e un’indagine federale. La vicenda ha acceso il dibattito nazionale sull’impatto ambientale dei grandi centri di calcolo per l’IA. “Dietro ogni algoritmo c’è un costo umano e ambientale,” ha dichiarato Derrick Johnson, presidente della NAACP. “E non possiamo più permetterci di ignorarlo.”