È stato rilasciato senza incriminazioni Brad Lander, candidato democratico alla carica di sindaco di New York, arrestato lunedì mattina all’interno del tribunale per l’immigrazione di Manhattan. Lander, attuale revisore dei conti della città, stava scortando un migrante fuori dall’edificio quando è stato fermato da agenti federali dell’ICE, che lo hanno ammanettato e trattenuto per oltre due ore. Secondo quanto documentato da video diffusi sui social, Lander avrebbe chiesto agli agenti di mostrare un mandato, opponendosi pacificamente all’arresto del migrante. “Non sto ostacolando nulla. Sto solo chiedendo trasparenza,” avrebbe detto prima di essere spinto contro un muro. L’episodio ha scatenato proteste da parte di altri candidati e attivisti, che parlano di “uso eccessivo della forza” e “criminalizzazione della solidarietà”. L’arresto è avvenuto a meno di una settimana dalle primarie democratiche, in un clima già teso per le politiche migratorie federali. Lander è noto per le sue posizioni progressiste e per il sostegno alle cosiddette “città santuario”, che limitano la collaborazione con le autorità federali in materia di immigrazione. Intanto, a Los Angeles, la sindaca Karen Bass ha annunciato la revoca del coprifuoco notturno imposto nel centro città dopo cinque giorni di proteste contro le operazioni dell’ICE e l’invio della Guardia Nazionale da parte dell’amministrazione Trump. Il provvedimento, in vigore dalle 20 alle 6, aveva suscitato forti critiche da parte di attivisti e giuristi, che lo consideravano sproporzionato rispetto alla reale entità delle manifestazioni. Il governatore della California, Gavin Newsom, ha definito l’intervento federale “una provocazione politica”, annunciando un ricorso legale contro l’uso dei militari. La tensione resta alta, ma la revoca del coprifuoco è vista come un primo passo verso la de-escalation.