mercoledì, 9 Luglio, 2025
Turismo

Estate 2025, calano le prenotazioni: pesa la paura e volano i prezzi

Un’estate in chiaroscuro per il turismo organizzato italiano: secondo un sondaggio di Fiavet Confcommercio, il 40% delle agenzie di viaggio registra un calo nelle prenotazioni rispetto al 2024. Solo il 24% indica un aumento, mentre il 36% si mantiene stabile. A pesare sono l’aumento dei costi, la debolezza del budget familiare e le tensioni geopolitiche. Crollano le partenze in alcune aree del mondo percepite come insicure: dalla Tunisia ai Paesi vicini all’Iran, si assiste a una dinamica già osservata ai tempi del conflitto russo-ucraino. Le compagnie aeree devono modificare le rotte, con un impatto anche su costi e inquinamento.
Il Presidente Fiavet, Giuseppe Ciminnisi, sottolinea: “Le guerre danneggiano il turismo anche nei Paesi limitrofi e non coinvolti direttamente. Ogni chiusura è un ostacolo allo sviluppo economico e umano”.

Costi in crescita

Tutte le agenzie interpellate segnalano un aumento dei prezzi dei pacchetti (+15,4% in media), trainato in particolare dal trasporto aereo (43,4%) e dal rincaro dei servizi alberghieri e alimentari (39%). In risposta, i turisti ridimensionano la durata del soggiorno: il 73% prenota una vacanza da 7 giorni, il 14,6% da 10 o più giorni, ma cresce il trend delle vacanze da 5 giorni (9,7%).
Le agenzie rilevano un ritorno del turismo organizzato flessibile, con richieste orientate verso itinerari personalizzati (37,5%), crociere (27,5%) e vacanze in villaggio (15%). Si confermano le mete a lungo raggio come Caraibi, Thailandia e Vietnam, dove i pacchetti risultano in alcuni casi più economici di vacanze in Italia, soprattutto se prenotati in anticipo.

Cosa si vende di più

Tra le mete europee, cresce il Nord Europa e i Paesi scandinavi. In calo, invece, le destinazioni nordafricane, a causa di nuove barriere burocratiche e della percezione di instabilità. Il target principale delle agenzie è composto da coppie (50%) e famiglie (40,9%), seguiti dai gruppi senior (9%). Le vendite non migliorano solo in base al numero di prenotazioni, ma anche grazie allo “spezzettamento” delle vacanze in più pratiche, che in alcuni casi ha permesso un recupero del fatturato (+18% per le agenzie in crescita).

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