sabato, 5 Luglio, 2025
Esteri

Ucraina: accuse incrociate e diplomazia in stallo. Trump deluso: “Accordo era possibile”

Il presidente Usa ha criticato Ucraina e Russia per non aver raggiunto una ntesa.. Kiev esclude nuovi negoziati con la Russia senza un cessate il fuoco

Il conflitto tra Ucraina e Russia non accenna a rallentare: mentre cresce la pressione diplomatica e militare in vista del vertice NATO dell’Aia, tra meno di due settimane, si intensificano i fronti, si bloccano i negoziati e si moltiplicano le dichiarazioni politiche a livello internazionale. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha criticato apertamente entrambe le parti in conflitto: “Sono deluso dalla Russia, ma anche dall’Ucraina – ha dichiarato –. Penso che un accordo fosse possibile. Intanto continuiamo a perdere 6.000 persone a settimana, soprattutto soldati, ma anche civili”. Le parole di Trump arrivano in un momento delicato: se da un lato cerca di affermare la propria autorità diplomatica, dall’altro accende polemiche a Kiev, già irritata da un messaggio di auguri rilasciato dal senatore repubblicano Marco Rubio per il Giorno della Russia, definito “spiacevole” dal governo ucraino. Da parte ucraina, il ministro degli Esteri Andrii Sybiha ha chiarito che non ci saranno nuovi tavoli con Mosca senza una previa interruzione delle ostilità: “La delegazione russa si è dimostrata inadeguata, ci chiede la resa. Non siamo più interessati a ulteriori negoziati senza un cessate il fuoco”, ha dichiarato su Telegram. Intanto, per la prima volta, Papa Leone XIV ha avuto un colloquio diretto con Vladimir Putin. Il Pontefice ha chiesto a Mosca “un gesto che favorisca la pace”. Il Cremlino ha confermato la telefonata, ma ha precisato che non si è discusso in termini pratici di una soluzione negoziata. Si tratta comunque di un segnale di apertura che potrebbe dare un nuovo impulso alla diplomazia vaticana.

Droni su Kiev e Mosca

La guerra continua anche nei cieli. La notte tra l’11 e il 12 giugno ha visto un’intensa attività di droni da entrambe le parti. Secondo l’Aeronautica militare ucraina, Mosca ha lanciato 55 droni, di cui 43 sono stati abbattuti o neutralizzati grazie alla difesa aerea e a contromisure elettroniche. Dall’altra parte, il Ministero della Difesa russo ha riferito di aver abbattuto 48 droni ucraini diretti verso le regioni di Oryol, Kursk, Saratov, Belgorod, Bryansk e Voronezh, oltre a 70 droni intercettati sulla Crimea e 7 nel Mar Nero.

Europa: prorogata la protezione per i rifugiati ucraini

Parallelamente, l’Unione Europea ha confermato la proroga della protezione temporanea per i rifugiati ucraini fino al 4 marzo 2027. Il Consiglio Affari Interni, riunito a Lussemburgo, ha approvato la proposta all’unanimità. Oltre alla proroga, gli Stati membri stanno lavorando a una strategia per accompagnare gradualmente il ritorno dei rifugiati o il loro passaggio a status di soggiorno stabile. Il ministro ucraino Chernyshov ha sottolineato l’importanza dei “unity hubs” nelle città europee, per agevolare sia l’integrazione che il ritorno volontario. Da parte italiana si rinnova per il quarto anno consecutivo il progetto Caritas per ospitare in Italia seicento tra bambini ucraini e accompagnatori. Grazie alla collaborazione tra Caritas Italiana, Conferenza Episcopale Italiana, Acli e dieci diocesi italiane, questi minori potranno trascorrere alcune settimane lontano dalle zone di guerra. I primi arrivi sono previsti a partire dal 21 giugno nelle Marche, in Calabria, Campania, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia.

Hacker filorussi colpiscono l’Università di Torino

Continuano gli attacchi informatici da parte di gruppi filorussi contro siti italiani. L’ultima vittima è stato il sito dell’Università di Torino, bersagliato da un attacco DDoS che ha causato rallentamenti nei servizi informatici. Secondo fonti di polizia, dietro l’azione ci sarebbero i collettivi ‘NoName057(16)’, ‘Dark Storm’ e ‘Mr Hamza’. L’attacco, parte di una campagna più ampia contro istituzioni e aziende europee, non avrebbe comunque provocato danni permanenti grazie alle contromisure attivate.

Nato: Rutte e Kallas spingono per investimenti

Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha ribadito l’importanza del vertice dell’Aia come momento cruciale per aumentare le spese militari fino al 5% del PIL. “Dobbiamo rafforzare la deterrenza e disporre delle capacità per affrontare le sfide di oggi e di domani”, ha dichiarato in conferenza stampa a Stoccolma. Sulla stessa linea anche Kaja Kallas, rappresentante UE per la Politica estera, che ha annunciato un 18° pacchetto di sanzioni contro Mosca. “La Russia reagisce solo alla forza. La guerra finirà quando non avrà più alternative economiche”. Kallas ha anche criticato le esitazioni occidentali: “Se non aumentiamo la spesa in tempi di pace, sarà sempre troppo tardi. Così abbiamo perso la nostra indipendenza nel 1939”.

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