sabato, 14 Giugno, 2025
Image default
Cultura

Il nuovo murale di Moby Dick in memoria della cagnolina presa a fucilate

Bea, giovane bulldog francese, è stata uccisa intenzionalmente, colpevole solo di essersi avvicinata a un cancello. Minacciato anche il proprietario, che ci ha raccontato il suo dolore. Alla luce della nuova legge, le associazioni Lndc e Leal chiedono pene esemplari, mentre scende in campo anche lo street artist

Lo scorso 3 giugno Bea, una cagnolina di due anni, stava camminando a pochi metri dal suo proprietario, lungo una via immersa nel verde, a Castelfranco, in provincia di Rieti. Bea e il suo compagno umano erano arrivati lì in macchina per fare una breve passeggiata insieme a un amico. Due passi all’ombra, due chiacchiere tra amici e Bea si è allontanata di qualche metro. All’improvviso uno sparo ha squarciato il silenzio e subito il proprietario di Bea e il suo amico sono corsi in direzione dell’esplosione cercando con lo sguardo Bea, mentre un altro sparo ha messo fine a ogni speranza. I ragazzi hanno trovato Bea alcuni metri più in là, morta, uccisa da due colpi di fucile, per mano di un individuo che punta l’arma anche contro il proprietario prima di essere disarmato dal suo amico, che ha così sventato un’ulteriore tragedia. L’aggressore, già noto per aver sparato in passato ad altri animali, avrebbe dichiarato di aver voluto difendere la sua proprietà. Subito sono stati allertati carabinieri e un medico dell’asl, che ha confermato il decesso per i colpi di fucile della cagnolina. Durante la perquisizione, in casa dell’individuo che ha ucciso Bea sono state rinvenute altre armi, alcune già cariche, tutte poste sotto sequestro.

La disperazione del proprietario

È accaduto tutto in un attimo, come ha spiegato il proprietario, disperato per la perdita e sconvolto dalla scena orribile del corpo martoriato della inerme e pacifica cagnolina. “Sei arrivata in punta di piedi con il tuo musetto umido e con la faccia buffa – ha dichiarato l’uomo -. Tanto da rubare il mio cuore, i nostri cuori. Hai reso le nostre vite piene di amore. Hai tirato fuori da me i più grandi sorrisi, i più grandi sguardi pieni di amore. Eri un po’ la mascotte quando si usciva tutti insieme, la prima a saltare su in macchina pur di seguirmi, pur di passare ore e ore al mio fianco, sul tuo sedile che tanto amavi. Dove ero io eri tu amore di papà… sai quanto sei importante per me. Sei stata il mio più grande orgoglio, la mia più grande amica. Avrei avuto ancora molto da darti, ma purtroppo sei volata via dalle mie braccia, dalle nostre braccia. I due colpi [di fucile] li porterò per sempre sulla mia pelle. Grazie per avermi scelto, grazie per tutto quello che hai fatto per me. Buon viaggio amore di papà, mi hanno spezzato il cuore. Ti amo”.

Raggiunto da noi telefonicamente, il ragazzo racconta l’assurda violenza che ha strappato la vita a Bea: “Quando ho sentito lo sparo, mai avrei pensato che fosse rivolto contro la mia piccola. Chi può voler uccidere una cagnolina di nemmeno dieci chili, che era affettuosa con tutti? Eppure abbiamo dovuto fare i conti con una crudeltà che resterà per sempre nei miei occhi e nel mio cuore. Niente farà tornare indietro Bea, ma sono commosso e grato che in tanti le stiano rivolgendo un pensiero, che non venga dimenticata”.

Un’opera in memoria di Bea

Moby Dick, street artist di fama internazionale, appresa l’aberrante notizia della morte di Bea, ha deciso di realizzare un’opera d’arte in sua memoria, dal titolo: “E poi fu creato il cane, per insegnare all’uomo che la fedeltà esiste. A Bea”. L’intento, come ha spiegato l’autore, è sottolineare la purezza, la bellezza e il valore che Bea e i suoi simili portano nella vita degli esseri umani e combattere tutte le atrocità che l’uomo, tradendo questi valori, è capace di compiere. L’opera, realizzata e presentata al pubblico in comunione di intenti con l’associazione Pasqualina & friends, resterà in mostra permanente presso il comune di Montopoli di Sabina, che ha sposato l’azione di sensibilizzazione e la condanna del crimine.

Denunciato l’autore del crimine dal proprietario del cane e dalle associazioni animaliste

L’uccisione di Bea, avvenuta in concomitanza dell’approvazione della nuova legge contro la violenza sugli animali, ha scosso e indignato l’opinione pubblica, che chiede pene esemplari per il responsabile del gesto. Mentre l’uomo dichiara di aver agito per difendere la sua proprietà, il sangue di Bea è stato rinvenuto fuori del cancello, comunque aperto, dell’uomo che ha sparato due volte alla cagnolina, senza che questa arrecasse danno alcuno a cose e persone.

Il proprietario di Bea ha sporto denuncia e chiede giustizia, sottolineando la brutalità dell’atto. Il secondo colpo, secondo i rilievi, è stato esploso da distanza ravvicinata, come suggerito dalla presenza della borra della cartuccia all’interno del corpo della cagnolina già ferita, colpita da numerosi pallini. Alla denuncia del proprietario si sono aggiunte quelle delle associazioni Leal e LNDC Animal Protection.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Multilevel marketing: quando il sogno nasconde una truffa

Giulia Gramoli

L’agroecologia salverà il pianeta e la pace nel mondo

Cristina Calzecchi Onesti

Torna in scena “Lazarus”, il lungo addio di David Bowie

Rosalba Panzieri

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.