Una tragedia colpisce l’Arma dei Carabinieri e l’intero Paese. Il Brigadiere capo Carlo Legrottaglie è stato ucciso questa mattina in contrada Rosea, nei pressi di Francavilla Fontana, in Puglia, durante un intervento operativo seguito a un controllo stradale. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo sarebbe stato colpito mortalmente al termine dell’inseguimento di un’auto sospetta. Le dinamiche dell’accaduto sono ancora oggetto di accertamento da parte delle autorità. Lo sgomento è immediato e profondo. Dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriva un messaggio di cordoglio al comandante generale dell’Arma, Generale Salvatore Luongo, in cui si esprime “profondo dolore” per la perdita e si confidano rapide risposte nella cattura dei responsabili. Il Capo dello Stato ha voluto inoltre manifestare la propria “solidarietà e vicinanza” all’Arma e ha chiesto che i suoi sentimenti di partecipazione al lutto siano trasmessi alla famiglia del militare.
Il dolore istituzionale è condiviso anche dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che sui social ha definito “efferata” la violenza contro un uomo in divisa, sottolineando come il brigadiere sia stato colpito mentre “serviva lo Stato e proteggeva i cittadini”. Il Premier ha espresso vicinanza alla famiglia e all’intera Arma, ribadendo l’impegno del governo al fianco delle forze dell’ordine.
Stato aggredito
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenendo pubblicamente, ha ricordato che aggredire un uomo in divisa equivale ad aggredire lo Stato e i suoi valori fondanti. Ha assicurato che l’impegno dell’esecutivo sarà totale per garantire che i responsabili siano presto assicurati alla giustizia: “È il modo migliore per onorare la memoria e il sacrificio del militare ucciso”. Parole di profondo cordoglio sono giunte anche dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha definito Legrottaglie un “servitore dello Stato vilmente ucciso mentre svolgeva, con coraggio e senso del dovere, il proprio lavoro”. Crosetto ha sottolineato che il brigadiere ha perso la vita fedele al giuramento prestato: difendere i cittadini e l’Italia, a qualsiasi costo.
A nome della Polizia di Stato, il capo della Polizia, Prefetto Vittorio Pisani, ha espresso commossa vicinanza all’Arma e alla famiglia del carabiniere, parlando di una perdita che colpisce l’intera comunità delle forze dell’ordine, impegnata ogni giorno nella tutela della sicurezza e della legalità.