L’auspicio dei medici del Servizio sanitario nazionale è quello di collaborare con Regioni e Governo per trovare una intesa per il rilancio della sanità pubblica e delle professionalità mediche ed infermieristiche. “Siamo certi”, evidenzia Cristina Cenci, Presidente Cimo-Fesmed Umbria, “che i prossimi incontri saranno altrettanto costruttivi per migliorare il nostro lavoro e la nostra sanità”. La trattativa però è appena iniziata, con l’apertura del tavolo di confronto tra Conferenza delle Regioni e sindacati dei dirigenti medici e del comparto per trovare una strategia condivisa volta a rendere sostenibile il Servizio Sanitario Nazionale e a valorizzarne i professionisti.
Documento su cui discutere
“Si tratta di un’iniziativa molto importante, per la quale ringraziamo le Regioni, che ci consente di avere una voce in capitolo in tema di riforma del Servizio sanitario nazionale e delle professioni sanitarie”, commentano Guido Quici, Presidente nazionale della Federazione Cimo-Fesmed , e Cristina Cenci che ha partecipato all’incontro. I sindacati sono stati convocati per discutere del documento di analisi e proposte in tema di personale del Servizio sanitario nazionale redatto dalla Conferenza delle Regioni “Abbiamo ribadito la necessità di trovare maggiori risorse per la sanità pubblica e di sbloccare il tetto alla spesa per il personale sanitario, obiettivi ampiamente condivisi anche dalle Regioni”.
Come far rimanere medici e infermieri in Italia
“Quindi, in tema di relazioni tra professioni sanitarie, abbiamo evidenziato la necessità di definire l’atto medico ed il campo d’azione di ciascun professionista”, puntualizza Cenci, “senza invasioni di campo che potrebbero mettere a repentaglio la qualità e la sicurezza delle cure. Infine, invece di incentivare l’arrivo in Italia di medici e infermieri stranieri, abbiamo chiesto a gran voce di creare le condizioni per far rimanere in Italia i giovani colleghi pronti a scappare all’estero, dove il loro ruolo viene maggiormente valorizzato. Un obiettivo raggiungibile migliorando le condizioni di lavoro e le retribuzioni: a tal fine, abbiamo chiesto l’immediata emanazione dell’atto di indirizzo e di riunire in un’unica tornata contrattuale i CCNL 2022-2024 e 2025-2027”. Infine L’auspicio che si possa riuscire a trovare una intesa. “Siamo certi”, conclude Cenci, “che i prossimi incontri saranno altrettanto costruttivi per migliorare il nostro lavoro e la nostra sanità”.