venerdì, 13 Giugno, 2025
Economia

Giorgetti: “Difesa prioritaria, ma senza sacrificare crescita e bilancio”

Due sono le direttrici che guideranno la spesa per la difesa nei prossimi mesi, secondo quanto annunciato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso della presentazione del Rapporto sulla politica di bilancio dell’Ufficio parlamentare di bilancio: il rispetto della disciplina fiscale e l’impatto sull’economia reale. Un equilibrio delicato, che il governo intende mantenere senza compromettere né la sostenibilità dei conti né le esigenze di sicurezza. “La salvaguardia della disciplina di bilancio – ha spiegato Giorgetti – resta prioritaria: dobbiamo uscire quanto prima dalla procedura per disavanzo eccessivo e proseguire nel percorso di prudenza che ci ha permesso di più che dimezzare lo spread rispetto a quando ci siamo insediati”. Ma il titolare del Mef ha chiarito che il rilancio della spesa militare non sarà sacrificato: “Ogni nuovo investimento dovrà però generare benefici per il sistema economico nazionale, evitando di comprimere le voci che favoriscono crescita e benessere”.
Sul fronte macroeconomico, Giorgetti ha rivendicato la solidità della traiettoria italiana: “La previsione di crescita per il 2025, fissata allo 0,6%, è pienamente raggiungibile e, con condizioni favorevoli, superabile”. A pesare, tuttavia, è ancora l’incertezza: “Grava su tutte le stime – ha detto – a partire dai rischi legati alle tensioni internazionali e al sistema commerciale”. Non a caso, uno dei passaggi più attesi del discorso ha riguardato proprio i dazi. “È urgente un accordo chiaro e univoco sul livello dei dazi da applicare. L’ideale sarebbe una soluzione ‘zero per zero’, ma anche un compromesso sarebbe meglio dell’attuale instabilità causata da dichiarazioni contraddittorie”.

Difesa comune e bilancio Ue

L’obiettivo del 2% del Pil da destinare alla difesa – secondo i parametri Nato – “dovrebbe essere raggiunto già quest’anno”, ha confermato Giorgetti. Ma, prima di ogni ulteriore passo, il governo attenderà le decisioni dei partner dell’Alleanza atlantica e dell’Unione Europea. “Trattandosi di investimenti rilevanti, strategici e di natura pubblica – ha aggiunto – è auspicabile un maggiore ricorso al bilancio dell’Unione per sostenere lo sforzo complessivo”. Un ragionamento che si inserisce in un quadro più ampio di revisione della governance economica. “L’attivazione della clausola nazionale – ha spiegato – richiede un raccordo serio con le nuove regole, su basi realistiche e con una definizione chiara degli aggregati di spesa ammissibile”.
Non sono mancati i riferimenti al negoziato in corso con la Commissione Ue. Giorgetti ha lanciato un messaggio implicito ma fermo: “Ci auguriamo che il codice di condotta europeo, attualmente in discussione, non risulti asimmetrico e penalizzante per l’Italia. L’approccio deve essere coerente, condiviso e rispettoso delle diverse esigenze di bilancio degli Stati membri”.
Il discorso del Ministro, tra rigore contabile e richiami all’equità internazionale, si è chiuso con un monito: “La finanza pubblica non può permettersi nuove incertezze, ma neppure frenare il rilancio di settori strategici. Serve un equilibrio difficile, ma possibile: sostenere la difesa senza dimenticare crescita, occupazione e coesione sociale”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Tg Economia – 12/6/2025

Redazione

Tg Economia – 11/6/2025

Redazione

Focus ESG – Episodio 56

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.