Durante l’ultima conference call tra i leader alleati sulla guerra in Ucraina, il presidente statunitense Donald Trump avrebbe avuto uno scatto d’ira, secondo un report diplomatico. Al centro dello sfogo – indirizzato all’Eliseo – non c’era tanto la Francia quanto il nervosismo crescente della Casa Bianca, stretta tra la complessità del conflitto e l’assenza di soluzioni concrete. La pressione è alta, anche perché gli Stati Uniti, come ha ribadito la premier italiana Giorgia Meloni, non intendono firmare un accordo che possa essere disatteso. Ma al momento, un accordo non c’è. Questo clima teso alimenta la preoccupazione delle cancellerie europee, che temono un eventuale disimpegno americano, lasciando all’Europa il peso del conflitto. Il cancelliere tedesco ha recentemente ammonito: “Va evitata in ogni modo una rottura tra Europa e Stati Uniti”. Un monito condiviso da Meloni, che ha definito l’idea di dividere le due sponde dell’Atlantico “una grossolana illusione”. Sul fronte militare, la situazione resta critica. Intelligence europee confermano che la Russia ha ottenuto nuovo supporto militare dalla Cina e si prepara a una nuova offensiva. Nonostante non abbia registrato progressi territoriali dall’inizio del 2025, Mosca mantiene un’economia di guerra: il 40% del bilancio statale è destinato allo sforzo bellico.
Italia tra guerra ibrida e nuove sanzioni
Nel frattempo, l’Italia e gli altri Paesi UE devono fronteggiare una crescente pressione interna tra richieste di pace e consapevolezza della minaccia. Da mesi il governo lavora al rafforzamento della difesa, inclusi nuovi investimenti in tecnologia militare. Secondo uno studio del think tank Cepa.org, l’Italia è uno dei principali bersagli della guerra ibrida russa, tra attacchi hacker e campagne per alimentare divisioni politiche interne e minare il rapporto con Washington. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, intervistato da La Stampa, ha confermato la disponibilità dell’Italia ad approvare nuove misure economiche contro la Russia. “Sono strumenti utili per mantenere alta la pressione e spingere Putin a negoziare davvero”, ha spiegato. Intanto, alla proposta di Ursula von der Leyen di aumentare i dazi fino al 500% sull’energia russa, la Russia ha reagito espellendo il British Council, accusandolo di spionaggio. Mosca ha anche chiesto una condanna internazionale contro Kiev per i recenti attacchi su territorio russo, negando che Trump ne fosse a conoscenza prima della telefonata con Putin.
Tensione Usa-Berlino
Sul fronte diplomatico, a infiammare ulteriormente il clima ci ha pensato Donald Trump, che ha cambiato all’ultimo momento il programma della visita del cancelliere tedesco Friedrich Merz. Invece di una colazione riservata prima del vertice ufficiale, i due si sono incontrati direttamente nello Studio Ovale, davanti alle telecamere. A Berlino si teme che il presidente statunitense voglia metterlo in difficoltà pubblicamente, come già accaduto in passato con Zelensky e Ramaphosa. Per ora, però, non è prevista la presenza del vicepresidente JD Vance, al centro di uno scontro verbale con Zelensky lo scorso febbraio.
Zelensky: “La guerra si fermerà solo con la forza”
Dall’altra parte del fronte, Volodymyr Zelensky ha rilanciato una posizione intransigente. Dopo l’ennesima notte di sangue, il presidente ucraino ha denunciato l’uccisione di cinque persone, tra cui un bambino, a seguito di un attacco con sei droni russi su Pryluky, nella regione di Chernihiv. “Era la casa di un soccorritore: sotto le macerie sono morti sua moglie, sua figlia e il nipotino di un anno”, ha raccontato. Zelensky ha aggiornato il tragico bilancio dei bambini uccisi nella guerra: 632. Nella stessa notte, la Russia ha lanciato oltre 100 droni e un missile balistico contro diverse regioni ucraine. “Mosca cerca solo di guadagnare tempo per continuare a uccidere”, ha accusato il presidente ucraino, chiedendo nuove sanzioni e un ulteriore inasprimento della pressione internazionale: “La guerra finirà solo con la forza. Serve colpire Mosca con tutti i mezzi disponibili”.
Guerra sul campo
Il bilancio dei raid russi continua a salire. Oltre ai 5 morti a Chernihiv – tra cui due donne e un bambino di un anno – le autorità hanno registrato 6 feriti nella stessa regione e 17 a Kharkiv, tra cui una donna incinta e una novantatreenne. A Sumy, nelle ultime 48 ore, sono stati segnalati quasi 210 attacchi: 4 persone uccise, 29 ferite, tra cui tre bambini. Le forze russe continuano a colpire infrastrutture civili: condomini, garage e abitazioni private. “Quando muoiono i bambini, non è guerra, è terrore”, ha scritto un funzionario ucraino su Telegram, raccogliendo l’eco del dolore nazionale.