La Corea del Sud ha inaugurato una nuova era politica con l’elezione di Lee Jae-myung alla presidenza, un evento che segna la conclusione di un lungo periodo di instabilità politica che ha scosso il paese per molti mesi. Il leader del Partito Democratico, apprezzato per le sue posizioni progressiste e innovative, ha ottenuto una vittoria netta contro il suo principale avversario, il candidato conservatore Kim Moon-soo, conquistando il 51,7% dei voti espressi dagli elettori. L’elezione anticipata è stata indetta a seguito della destituzione dell’ex presidente Yoon Suk-yeol, rimosso dall’incarico a causa del suo tentativo di imporre la legge marziale nel dicembre 2024. Questa mossa ha scatenato una grave crisi istituzionale che ha trascinato il paese in una fase di profonda instabilità, caratterizzata da proteste di massa e tensioni politiche che hanno dominato la scena pubblica fino al voto del 3 giugno 2025. Lee, che in passato ha lavorato come avvocato per i diritti umani, ha costruito la sua campagna elettorale su temi sociali ed economici fondamentali, promettendo di rafforzare i diritti dei lavoratori, ampliare l’uso delle energie rinnovabili e adottare un approccio più dialogante e aperto nei confronti della Corea del Nord. Inoltre, ha espresso la chiara volontà di riavvicinare la Corea del Sud alla Cina, pur mantenendo salde e strategiche relazioni con gli Stati Uniti e l’Europa. La sua elezione rappresenta una svolta cruciale per il paese, che ora punta a ristabilire la stabilità politica e a fronteggiare le numerose sfide economiche, tra cui l’inflazione crescente, la disoccupazione giovanile e la persistente crisi del mercato immobiliare. Grazie a una maggioranza parlamentare favorevole, Lee avrà l’opportunità di realizzare riforme significative e di guidare la Corea del Sud verso una nuova fase di crescita sostenibile e cooperazione internazionale rafforzata.