Se si pensa alle donne del cinema, soprattutto quello delle sue origini, vengono in mente solo le grandi dive come Marlene Dietrich o Greta Garbo, quando in realtà le figure femminili che hanno ricoperto quasi tutti i ruoli sono tante, ma non si conoscono, perché sono rimaste “invisibili” per anni. La mostra si pone proprio l’obiettivo di portare alla conoscenza del grande pubblico trenta diverse donne, tra produttrici, registe, attrici, doppiatrici, sceneggiatrici, scenografe, costumiste e montatrici, che hanno fatto la storia del cinema, ma che non hanno mai visto riconosciuto il loro apporto fondamentale.
“Quando il cinema muoveva i primi passi – ha affermato il Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni – le donne erano lì a segnarne il cammino con la loro visionarietà, con talento e determinazione. Eppure, il racconto di quegli anni, così come tramandato fino ai giorni nostri, non ne ha riportato pressoché traccia. Con questa mostra vogliamo restituire voce alle protagoniste degli esordi della settima arte. Il grande lavoro di ricerca tra i documenti dell’epoca che ha preceduto l’allestimento espositivo ha riportato alla luce storie straordinarie, riconsegnando alla memoria collettiva un capitolo del nostro passato troppo poco conosciuto, tutto al femminile”.
Il ruolo delle donne nell’industria cinematografica di oggi
Non è una novità che il mondo del cinema, come buona parte dei settori lavorativi, sia per lo più gestito da uomini, lo era alla sua nascita e purtroppo lo è ancora oggi, anche se con lentezza le cose stanno cominciando a cambiare. Basti pensare alla recente vittoria di Maura Delpero, miglior regista ai David di Donatello 2025 per “Vermiglio”.
A tal riguardo, la scorsa settimana, Lunetta Savino, grande attrice italiana televisiva e cinematografica, ospite nel programma “Belve” condotto da Francesca Fagnani, ha dichiarato: “Il cinema italiano non dà molto spazio alle donne, la televisione molto di più”. E non ha tralasciato di ricordare che negli Stati Uniti le attrici hanno più possibilità e varietà di ruoli. Ma non è tutto perfetto neanche a Hollywood. Anche lì la posizione delle donne non è migliore. Infatti, molte hanno subito e subiscono tuttora abusi psicologici, fisici e sessuali da parte di uomini in ruoli di potere. Lo dimostra il caso più eclatante degli ultimi anni: lo scandalo del produttore cinematografico Harvey Weinstein, accusato di violenze sessuali da almeno 40 attrici, e che ha portato altre star a seguire l’onda del movimento femminista “Me Too” per raccontare le molestie sessuali che hanno subito nel corso della loro carriera. E non bisogna dimenticare anche la disparità di stipendio rispetto agli uomini, salvo casi eccezionali.
Le donne e il cinema di ieri
Nel corso degli anni sono tante le dive che hanno animato lo schermo cinematografico, non solo per la loro innegabile bravura, ma soprattutto, per la loro bellezza. Era fondamentale, e in parte lo è tuttora, essere estremamente belle o comunque rispettare i canoni estetici dell’epoca. Proprio per questo, sembrava quasi che la stessa costruzione dei film fosse pensata più per lo sguardo maschile. Solo con gli anni e con una maggiore presenza femminile di registe, produttrici e sceneggiatrici, le pellicole hanno iniziato a essere realizzate anche per lo sguardo femminile.
I nomi che hanno contribuito alla storia
Daisy Sylvan, Maria Roasio, Elvira Giallanella, Astrea, Renée Felicie Deliot, Lotte Reiniger, Annie Vivanti, Tina Lattanzi, Vera Sylva, Lydia Simoneschi, Rina Morelli, Alba de Céspedes, Esterina Zuccarone, Maria De Matteis, Bianca Guidetti Conti, Gemma Bellincioni, Elettra Raggio, Bianca Virginia Camagni, Giulia Cassini-Rizzotto, Paola Pezzaglia Greco, Frieda Klug, Adriana Costamagna, Francesca Bertini, Gigetta Morano, Mary Cleo Tarlarini, Lea Giunchi, Maria Jacobini, Nilde Baracchi, Elvira Coda Notari sono tutte le donne – provenienti dall’Italia e da altre parti dell’Europa – portate alla ribalta dagli scatti in mostra. Figure femminili che nel loro piccolo, passando inosservate, hanno combattuto perché venisse riconosciuto il proprio lavoro e che non si sono arrese davanti alle sconfitte, continuando a dare il loro contributo.