
Come ogni anno il cuore di Roma ha fatto da cornice alle celebrazioni per la Festa della Repubblica. Una giornata di memoria sì, ma anche di futuro e che ha visto la partecipazione delle massime cariche dello Stato e il coinvolgimento dell’intera comunità nazionale. Al centro delle celebrazioni, come di consuetudine, Sergio Mattarella, che ha aperto le commemorazioni con il tradizionale omaggio al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria. Accompagnato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Capo dello Stato ha passato in rassegna il reparto d’onore, ha deposto una corona d’alloro al sacello del Milite Ignoto e ha presenziato all’esecuzione del Silenzio militare. Sùbito dopo, il cielo della Capitale è stato attraversato dalle Frecce Tricolori, che hanno disegnato la bandiera italiana sopra l’Altare della Patria, mentre la cantante Arisa ha intonato l’Inno di Mameli.
Alla cerimonia hanno partecipato il Premier Giorgia Meloni, i Presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, il Presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, numerosi ministri e rappresentanti delle istituzioni civili e militari, tra cui il Sottosegretario di Stato alla Difesa Isabella Rauti, il Sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, il Ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti, il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso Mattarella ha assistito alla Parata Militare in via dei Fori Imperiali, a bordo della Lancia Flaminia 335 presidenziale.
I messaggi

Nel suo messaggio alla Nazione Mattarella ha richiamato il significato storico e civile del 2 giugno: “Settantanove anni or sono, il popolo italiano decretava, con il suo voto, la nascita della Repubblica, al culmine di un lungo percorso iniziato con la guerra di Liberazione”. Il Presidente ha rimarcato come i valori della libertà, della democrazia e della pace siano stati trasfusi nella Costituzione, cardine della convivenza civile e dell’azione pubblica. Ha poi rivolto un pensiero particolare alle Forze Armate, “donne e uomini che, con abnegazione, operano in Italia e all’estero contribuendo alla sicurezza e alla stabilità internazionale”.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affidato ai social il suo messaggio per la giornata: “Celebrare l’Italia oggi significa onorare chi ha dato la vita per difenderla, e chi ogni giorno la serve con coraggio, dedizione e silenzioso orgoglio. Essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande, che va difeso, amato, trasmesso. Viva l’Italia”.
Le autorità
Numerosi sono stati anche i messaggi delle autorità. Il Presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ricordato come il 2 giugno sia stata anche una data storica per l’emancipazione femminile, con la partecipazione al voto delle donne e l’elezione delle prime deputate all’Assemblea Costituente. Il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha celebrato “una Repubblica fondata sul lavoro, sulla libertà, sull’identità di un popolo che crede nella propria storia”. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito la Repubblica “la casa comune degli italiani”, mentre Tommaso Foti, Ministro per gli Affari europei, ha sottolineato la necessità di difendere la democrazia “di fronte alle sfide del nostro tempo”. Renato Brunetta, Presidente del Cnel, ha evidenziato il legame tra il referendum del 1946 e la nascita della Costituzione, “faro della nostra vita democratica”.
Nel corso della giornata si sono moltiplicati gli omaggi simbolici, come l’illuminazione tricolore di edifici pubblici e monumenti, e l’apertura gratuita dei musei statali, per promuovere i valori della cultura e dell’identità nazionale. Il Ministro della Cultura Giuli ha ricordato che la Repubblica è anche custode del patrimonio storico e artistico italiano.
Non solo memoria
Molti rappresentanti delle istituzioni hanno sottolineato come la Festa della Repubblica non sia solo memoria, ma anche impegno quotidiano. Da Enzo Maraio (Psi), Carlo Calenda (Azione), Licia Ronzulli (Forza Italia), Galeazzo Bignami (Fratelli d’Italia), Matilde Siracusano (Forza Italia), Maurizio Lupi (Noi Moderati), Anna Ascani (Pd), Mario Giambona (Pd), Mariastella Gelmini (Noi Moderati), Mara Carfagna (Noi Moderati), Deborah Bergamini (Forza Italia), Pino Bicchielli (Noi Moderati), Enrico Borghi (Italia Viva), fino a Matteo Renzi (Italia Viva), i messaggi hanno puntato nel riaffermare la necessità di custodire i valori fondativi della Repubblica: libertà, democrazia, solidarietà, giustizia sociale.