Gli ultimi fatti di cronaca confermano, chiaramente, che i social rappresentano, ormai, una deriva per la comunicazione (che significa mettere in comune).
Serve una proposta di legge per l’ “io digitale”, connesso al “diritto pubblico subiettivo”. Una scelta giuridica che contempli chiare responsabilità civili, penali, amministrative. Bisogna andare oltre la “semplice identità digitale”. Sembra che il modello giuridico albanese, delineato da Edi Rama, voglia leggere questa prospettiva.
Lo afferma il prof. avv. Leone Melillo (Università di Napoli – Università cattolica di Tirana), presidente dell’associazione internazionale “ Philosophy of Human Rights”.