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Diritti dei lavoratori in calo, l’Italia arretra: allarme dal Global Rights Index

lunedì, 2 Giugno 2025
1 minuto di lettura

Il nuovo Global Rights Index 2025 della Confederazione sindacale internazionale (Ituc) lancia un allarme senza precedenti: i diritti dei lavoratori stanno subendo un deterioramento globale e continuo, con l’Europa che registra il peggior punteggio dal 2014, anno d’inizio del monitoraggio. Tra i Paesi che mostrano un peggioramento significativo c’è anche l’Italia, che scivola al livello 2 nella scala Ituc, a causa di violazioni ricorrenti dei diritti fondamentali del lavoro. A lanciare l’allarme è la Cgil nazionale, che in una nota commenta con preoccupazione i dati pubblicati oggi nel Rapporto Ituc, che sarà presentato ufficialmente il prossimo 10 giugno a Ginevra durante la Conferenza internazionale del lavoro presso l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), con la partecipazione della leadership Ituc e di rappresentanti sindacali dai Paesi più colpiti.
“L’Italia è un caso emblematico di deriva autoritaria,” denuncia la Cgil, “il frutto diretto delle politiche neoliberiste e repressive adottate dal governo guidato da . Una strategia che ha sistematicamente minato le libertà sindacali e i diritti collettivi”.

Il Rapporto

Il Rapporto Ituc segnala diverse misure ritenute particolarmente critiche. Tra queste l’attacco sistematico ai sindacati, con una crescente criminalizzazione delle mobilitazioni e un linguaggio politico che delegittima le sigle sindacali più rappresentative; il Decreto Sicurezza, varato senza pieno confronto parlamentare, che limita fortemente il diritto a manifestare, ostacolando ogni forma di dissenso pacifico; l’uso sempre più frequente e arbitrario della precettazione, trasformata da garanzia di servizi essenziali Giorgia Meloni a strumento repressivo contro scioperi nei settori strategici, come sanità, trasporti e scuola.

Per la Cgil, queste misure rappresentano un attacco diretto alla democrazia e violano le Convenzioni dell’Oil, che costituiscono la base del ranking Ituc. Una situazione che, secondo il sindacato, pone l’Italia in compagnia di Paesi con gravi crisi democratiche e allontana il Paese dalle storiche conquiste del dopoguerra in tema di giustizia sociale.

Le parole

Luc Triangle, Segretario generale dell’Ituc, ha sottolineato come questa crisi globale sia il risultato di “scelte politiche deliberatamente orientate a smantellare i diritti dei lavoratori”, con governi autoritari e interessi economici sempre più concentrati che minano l’equilibrio democratico e sociale. In una giornata simbolica come il 2 giugno, festa della Repubblica, la Cgil lancia un appello alla mobilitazione civile e democratica: “Difendere la Costituzione significa difendere i diritti del lavoro e lo stato di diritto. Il miglior modo per farlo è partecipare al voto. Invitiamo tutti a recarsi alle urne l’8 e 9 giugno, perché la difesa della democrazia, in Italia e nel mondo, dipende da ciascuno di noi”.

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