Secondo un rapporto riservato delle Nazioni Unite, ottenuto dal Wall Street Journal, l’Iran ha aumentato in modo significativo e preoccupante le sue riserve di uranio arricchito. Il documento rivela che Teheran dispone ora di una quantità di uranio arricchito al 60% sufficiente per la produzione di almeno sei armi nucleari complete. Il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha espresso una forte e crescente preoccupazione per l’aumento rapido e consistente delle scorte iraniane, sottolineando che, con il passare del tempo, la situazione “sta peggiorando invece di migliorare”. Grossi ha esortato con urgenza Stati Uniti e Iran a riavviare immediatamente il dialogo diplomatico, evidenziando che la mancanza di negoziati rappresenta un rischio serio e crescente per la stabilità e la sicurezza globale. Secondo il rapporto aggiornato all’8 febbraio 2025, l’Iran detiene attualmente circa 275 chilogrammi di uranio arricchito al 60%, con un incremento del 50% in sole 15 settimane rispetto ai 182 chilogrammi registrati a ottobre 2024. Gli esperti avvertono che questo materiale potrebbe essere ulteriormente arricchito fino al 90%, la soglia critica necessaria per la produzione di armi nucleari operative, “in pochi giorni”. La comunità internazionale segue con estrema attenzione e preoccupazione gli sviluppi sul terreno, mentre Stati Uniti e alleati valutano con cautela e determinazione possibili azioni diplomatiche e strategiche per contenere e limitare l’espansione del programma nucleare iraniano. Nel frattempo, Teheran continua a sostenere fermamente che il suo programma atomico ha esclusivamente finalità civili e pacifiche, nonostante le crescenti preoccupazioni espresse dall’AIEA e da numerosi governi occidentali che mettono in dubbio queste dichiarazioni.