domenica, 1 Giugno, 2025
Esteri

Gaza, tensione tra Israele e Macron. L’Onu: “100% della popolazione a rischio fame”

Tel Aviv: “Crociata contro di noi”. Onu: serve distribuzione aiuti indipendente. Tajani: "Pronti a portare in Italia Adam", Bambin Gesù disponibile

Nel cuore del conflitto mediorientale, si alza la tensione tra l’Europa e Israele. Durante una visita a Singapore, il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso forte preoccupazione per la situazione a Gaza, avvertendo che l’inerzia internazionale equivarrebbe a una perdita di credibilità. “Non possiamo accettare due pesi e due misure”, ha affermato, sottolineando come questo principio valga tanto per Gaza quanto per l’Ucraina. Macron ha anche definito il riconoscimento dello Stato palestinese non solo un dovere morale, ma un’esigenza politica. Tuttavia, ha precisato che ciò dovrà avvenire nel rispetto di condizioni ben definite. Se la situazione umanitaria non migliorerà nelle prossime ore, ha ammonito, l’Europa dovrà inasprire la propria posizione verso Israele. La risposta israeliana è arrivata con durezza. Il ministro della Difesa Israel Katz ha bollato le parole di Macron come destinate a finire nel “cestino della storia”, rivendicando la legittimità degli insediamenti e della costruzione dello Stato ebraico. “Non ci piegheremo di fronte a minacce e sanzioni”, ha dichiarato. Il ministero degli Esteri israeliano ha poi accusato Macron di “portare avanti una crociata contro lo Stato ebraico” e ha negato l’esistenza di un blocco umanitario, parlando invece di “bugie palesi”.

Hamas rifiuta la proposta USA

Intanto Hamas ha respinto la proposta di tregua avanzata da Donald Trump e sostenuta da Israele. Secondo il leader Bassem Naim, l’iniziativa “non risponde alle richieste fondamentali” come la fine dell’occupazione e il cessate il fuoco duraturo. Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza nazionale israeliano, ha colto l’occasione per esortare Netanyahu a lanciare un attacco totale contro Hamas: “Basta esitazioni, è ora di distruggere il nemico”. L’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione di cinque quartieri nel nord della Striscia, dichiarandoli “zone di combattimento pericolose”. L’offensiva si allargherà a causa di presunte attività terroristiche. Secondo numerose ONG, queste evacuazioni sistematiche rappresentano una campagna di sfollamento forzato di massa.

ONU: “Aiuti militarizzati non bastano”

Le Nazioni Unite hanno criticato duramente il meccanismo militarizzato di distribuzione degli aiuti nella Striscia, affermando che non solo è inefficace, ma mette a rischio la popolazione. Anche ActionAid ha denunciato il sistema voluto da USA e Israele come “inadeguato e contrario ai principi umanitari”, con il rischio di favorire una pulizia etnica spingendo la popolazione verso il sud della Striscia. L’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi ha dichiarato che nel suo magazzino di Amman ci sono rifornimenti per almeno 200.000 persone: farina, cibo, kit igienici e medicinali pronti per essere consegnati. “Serve un corridoio umanitario senza ostacoli”, ha chiesto l’organizzazione. Secondo Jens Laerke, portavoce dell’OCHA, “il 100% della popolazione di Gaza è a rischio fame”. È l’unico caso al mondo in cui un’intera popolazione si trova in questa condizione estrema, ha detto da Ginevra.

Guterres: “illegali insediamenti in Cisgiordania”

Il segretario generale dell’ONU ha ribadito l’illegalità degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, chiedendo ancora una volta il loro blocco immediato. “Costituiscono un ostacolo alla pace e allo sviluppo”, ha dichiarato il portavoce Dujarric.

Adam, unico sopravvissuto di 10 fratelli, sarà accolto in Italia

Il piccolo Adam, unico sopravvissuto dei dieci figli della dottoressa Alaa al-Najjar uccisi in un bombardamento, versa in condizioni critiche, con gravi lesioni al braccio sinistro. La chirurga italiana Tiziana Roggio, che lo ha operato, ha confermato il suo stato precario. Il Ministro Tajani ha dichiarato che l’Italia è pronta ad accoglierlo: l’ospedale Bambino Gesù di Roma ha già dato la disponibilità, così come altre strutture della capitale che assisteranno anche il padre.

Israele bombarda il Libano meridionale, due vittime

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato un’ondata di attacchi nel sud del Libano, prendendo di mira infrastrutture e siti legati a Hezbollah. Secondo il ministero della Sanità libanese, due uomini sono rimasti uccisi: uno colpito mentre lavorava su pozzi nella zona di Nabatiye, l’altro a Kfar Kila, città di confine. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito “obiettivi legati a Hezbollah”, tra cui lanciarazzi e depositi di armi. Le operazioni, afferma Tel Aviv, sono finalizzate allo smantellamento dell’infrastruttura militare del gruppo islamista.

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