domenica, 1 Giugno, 2025
Società

Meloni ad Astana: “Italia ponte tra continenti, con l’Asia centrale alleanza strategica”

Al Forum internazionale in Kazakistan il Premier rilancia il ruolo globale di Roma: energia, infrastrutture e sicurezza al centro della cooperazione

Il Presidente Meloni nel corso del suo intervento al Forum
Il Presidente Meloni nel corso del suo intervento al Forum

Creare ponti, esplorare strade nuove, avere il coraggio di guardare oltre i confini: è questo il Dna dell’Italia. È l’eredità di Marco Polo e la chiave con cui intendiamo rafforzare i legami con l’Asia centrale”. Con queste parole Giorgia Meloni, intervenuta ieri all’Astana International Forum, ha tracciato con forza e visione la rotta della diplomazia italiana in Asia, in un intervento che segna un momento storico nelle relazioni tra Roma e le cinque repubbliche centroasiatiche. In un contesto geopolitico globale segnato da frammentazioni e incertezze, il Presidente del Consiglio ha colto l’occasione della sua visita ufficiale nella capitale del Kazakistan per rilanciare il ruolo dell’Italia come interlocutore strategico, affidabile e lungimirante tra Europa e Asia. Una visita che culmina anche in un bilaterale con il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev e nella firma di accordi di cooperazione in settori chiave, a suggellare la crescente rilevanza di un asse Italia-Asia centrale.

Nel suo discorso, il Premier ha sottolineato con orgoglio il primato italiano: “L’Italia è stata la prima nazione dell’Unione Europea a investire realmente nei rapporti con l’Asia centrale”, ha detto, ricordando come proprio l’impegno italiano abbia aperto la strada al primo Vertice Ue–Asia Centrale, tenutosi lo scorso aprile.

Relazioni Ue-Asia centrale

Un format, ha spiegato, che “non nasce oggi, ma rappresenta la naturale evoluzione di un cammino che percorriamo insieme da tempo” e che mira a strutturare un partenariato permanente, strategico e multilivello, fondato su cooperazione economica, interconnessione infrastrutturale, dialogo politico e rispetto reciproco. Meloni ha evidenziato con forza la centralità geopolitica e geoeconomica dell’Asia centrale nel nuovo scacchiere internazionale. “Questa regione è sempre stata un crocevia tra Oriente e Occidente, un ponte tra culture, economie e storie diverse. E oggi torna a essere la cerniera tra due mondi sempre più interconnessi”, ha detto.

Il Premier ha invitato a superare i vecchi blocchi ideologici e le divisioni ereditate dal passato per costruire nuovi modelli di cooperazione, più flessibili, multilaterali e adatti a un mondo multipolare in rapida trasformazione: “I blocchi omogenei del passato non esistono più. Le relazioni tra le nazioni oggi si basano su modelli nuovi, e spesso inediti”, ha osservato.

Energia, digitalizzazione e Middle Corridor

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme al Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Qasym-Jomart Kemeluly Toqaev, e alle rispettive delegazioni
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme al Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Qasym-Jomart Kemeluly Toqaev, e alle rispettive delegazioni

Cuore della cooperazione, secondo Meloni, sarà il settore energetico, con attenzione sia alle fonti tradizionali che alle tecnologie innovative, in un’ottica di sostenibilità, diversificazione degli approvvigionamenti e neutralità tecnologica: “La nostra collaborazione può fare la differenza, e intendiamo investirci con determinazione”, ha assicurato. Grande attenzione è stata poi riservata alle infrastrutture digitali e fisiche, con particolare enfasi sul Middle Corridor: la rotta di trasporto euroasiatica alternativa a quella russa, che collega Cina, Asia centrale, Mar Caspio, Caucaso e Mediterraneo, passando per la Turchia e arrivando fino all’Italia.

Il Middle Corridor è probabilmente la sfida più affascinante e promettente dell’interconnessione globale”, ha detto Meloni. L’Italia crede fermamente nel potenziamento di questo corridoio, considerandolo essenziale per la sicurezza delle catene di approvvigionamento e per la stabilità commerciale tra Asia ed Europa. Un progetto strategico anche per il posizionamento dell’Italia nel cuore del Mediterraneo globale, in cui la penisola è sempre più snodo naturale e geopolitico.

Sicurezza e lotta al crimine transnazionale

Altro tassello fondamentale è la sicurezza comune, in particolare il contrasto al terrorismo e alle reti criminali transnazionali. Meloni ha lanciato un appello alla cooperazione su questi fronti: “Dobbiamo unire i nostri sforzi per smantellare le organizzazioni che traggono profitto da traffici illeciti: droga, armi, esseri umani. È una sfida globale, che non può essere affrontata in solitudine”. Ma se l’economia e la sicurezza rappresentano pilastri concreti, al centro della visione strategica illustrata dal Presidente del Consiglio c’è anche una dimensione culturale e umana. Un invito a guardare oltre l’orizzonte per riconoscere “i valori, il potenziale e la dignità dell’altro, con rispetto e umiltà”.

Rievocando la figura di Marco Polo, Meloni ha tratteggiato una narrazione identitaria dell’Italia come Paese di esploratori, costruttori di ponti, cercatori di orizzonti nuovi: “Siamo figli di chi ha attraversato il mondo per comprenderlo, non per dominarlo”, ha detto. “Oggi celebriamo la capacità di cooperare, la visione, la responsabilità. Ma anche il coraggio di imparare dagli altri”.

Il vertice con Tokayev

Giorgia Meloni, insieme al Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Qasym-Jomart Kemeluly Toqaev
Giorgia Meloni, insieme al Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Qasym-Jomart Kemeluly Toqaev

La visita ad Astana si è aperta con l’incontro ufficiale tra Meloni e il Presidente della Repubblica del Kazakistan, Kassym-JomartTokayev, nel palazzo presidenziale Akorda. Dopo gli inni nazionali, i due leader hanno avuto un colloquio bilaterale riservato, seguito dalla firma di una serie di intese nei campi dell’energia, delle infrastrutture, dell’istruzione e della formazione tecnica. Tokayev ha espresso apprezzamento per il ruolo dell’Italia come interlocutore chiave in Europa, sottolineando come “le relazioni con Roma siano tra le più solide e promettenti per il nostro futuro”. Ha inoltre lodato l’approccio “rispettoso, pragmatico e lungimirante” del governo italiano nella gestione delle relazioni internazionali.

 

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