venerdì, 30 Maggio, 2025
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Pil 2023: Italia cresce dello 0,7%, Mezzogiorno in testa. Ma restano forti i divari territoriali

L’economia italiana ha registrato nel 2023 una crescita del Pil in volume pari allo 0,7% rispetto all’anno precedente. Un dato che, pur in linea con la media nazionale, evidenzia importanti differenziazioni territoriali, come ha spiegato Stefano Menghinello, Direttore del Dipartimento per le statistiche economiche, ambientali e conti nazionali dell’Istat, nel corso di un’audizione parlamentare. Il quadro delineato dall’istituto nazionale di statistica è quello di un Paese che, nonostante la crescita complessiva, mostra ancora forti squilibri tra Nord e Sud, con regioni che corrono e altre che arrancano, e dove i divari in termini di reddito pro capite restano profondi.
Nel dettaglio, la crescita economica è stata più sostenuta proprio nel Mezzogiorno, che ha segnato un +1,5%, superando nettamente sia il Centro (+0,3%) sia il Nord-est (+0,4%). Il Nord-ovest, in linea con la media nazionale, ha registrato anch’esso un +0,7%.

Mezzogiorno sorprende

Tra le singole regioni, spiccano Sicilia e Abruzzo, entrambe con una crescita del +2,1%, seguite da Liguria (+1,7%) e Valle d’Aosta (+1,4%). In diverse aree del Paese, invece, l’economia ha mostrato una sostanziale stagnazione: Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e la provincia autonoma di Trento sono rimaste quasi ferme. Il dato più negativo arriva dal Friuli-Venezia Giulia, dove il PIL è calato dello 0,5%, unica regione in contrazione significativa. A livello di Pil pro capite, nel 2023 il valore medio nazionale si è attestato a 36.100 euro. Anche in questo caso, però, i dati regionali rivelano forti diseguaglianze. Le regioni del Nord-ovest guidano la classifica con una media di 44.700 euro, seguite da Nord-est (42.500 euro), Centro (38.600 euro), mentre il Mezzogiorno si ferma a 23.900 euro, circa la metà del dato delle regioni settentrionali.
Il primato spetta alla provincia autonoma di Bolzano, che con 59.800 euro di PIL pro capite risulta la realtà più ricca d’Italia. All’estremo opposto, la Calabria con soli 21.000 euro, cifra che evidenzia un divario di quasi 40.000 euro con Bolzano. Una distanza che si traduce in opportunità economiche, infrastrutture, accesso ai servizi e qualità della vita profondamente differenti.

Reddito disponibile

Anche il reddito disponibile delle famiglie evidenzia l’Italia a due velocità. Secondo le stime dell’Istat, nel 2023 il reddito disponibile per abitante a livello nazionale è stato di 22.400 euro. Nel Nord-ovest il valore raggiunge i 26.300 euro, mentre nel Mezzogiorno si ferma a 17.100 euro, con differenziali regionali che vanno dai +9.000 euro della provincia autonoma di Bolzano ai -6.200 euro della Calabria, passando per i -5.900 euro della Campania e i -2.600 euro dell’Abruzzo.
“La componente che sintetizza le operazioni di redistribuzione – cioè il saldo tra imposte, contributi, prestazioni e trasferimenti – evidenzia la persistente debolezza delle regioni meridionali sul fronte del reddito disponibile”, ha osservato Menghinello.
In positivo si distinguono Bolzano e Lombardia: quest’ultima mostra un differenziale positivo di +4.900 euro rispetto alla media nazionale.

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