sabato, 24 Maggio, 2025
Esteri

Gaza: 29 morti per fame, uccisi 6 addetti consegna aiuti. Aerei israeliani bombardano diversi insediamenti nel sud del Libano

Entrati nella Striscia 107 camion di aiuti. Intercettato missile dallo Yemen. Netanyahu: “guerra feroce su sette fronti”

La Striscia di Gaza continua a essere teatro di una crisi umanitaria sempre più grave. Mentre Israele ha annunciato l’ingresso di 107 camion di aiuti attraverso il valico di Kerem Shalom, la situazione sul terreno racconta un’altra storia: bombardamenti incessanti, ospedali in rovina e una popolazione allo stremo. Sei membri delle squadre di protezione dei convogli umanitari sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano a Deir al-Balah, episodio che ha suscitato una dura condanna da parte delle autorità di Gaza. Le vittime, secondo fonti locali, stavano scortando i camion lungo la Salah al-Din, arteria strategica per la distribuzione degli aiuti, e sarebbero state colpite mentre cercavano di prevenire disordini. Il governo di Gaza accusa Israele di sabotare deliberatamente la distribuzione degli aiuti per “creare caos e anarchia”. Nonostante l’ingresso di circa 200 camion negli ultimi giorni, le Nazioni Unite denunciano che tali numeri restano drasticamente inferiori rispetto ai bisogni: prima della guerra, ne entravano circa 500 al giorno, una cifra considerata già insufficiente allora.

OMS chiede “clemenza”

Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato un appello accorato all’assemblea dell’organizzazione, chiedendo clemenza a Israele e sottolineando come la guerra stia danneggiando non solo Gaza ma anche la stessa Israele. “Posso immaginare come si sentano le persone di Gaza. È il PTSD che parla. È sbagliato trasformare la fame e la mancanza di cure mediche in armi”, ha detto, visibilmente commosso. Le cifre parlano chiaro: secondo l’OMS, 2,1 milioni di persone a Gaza sono a rischio imminente di morte. Solo 19 ospedali su 36 risultano ancora operativi, e il 94% delle strutture sanitarie è stato danneggiato o distrutto. I letti disponibili sono appena 2.000. Il ministro della Salute palestinese, Majed Abu Ramadan, ha confermato che almeno 29 bambini e anziani sono recentemente morti per fame, avvertendo che migliaia di altri sono in pericolo a causa della lentezza nella distribuzione degli aiuti.

Ancora raid su ospedali

La violenza non dà tregua. Almeno 61 persone sono state uccise ieri dai bombardamenti israeliani, tra cui quattro vittime a Deir el-Balah e altre sedici in attacchi notturni, secondo la protezione civile di Gaza. Un raid su un edificio residenziale di quattro piani a Jabalia ha provocato quattro morti e lasciato oltre 50 persone sotto le macerie. I soccorritori parlano di “massacro orrendo”. Nel nord della Striscia, l’ospedale Al-Awda è stato colpito ancora una volta. Secondo ActionAid, i colpi di carro armato israeliani hanno distrutto reparti, serbatoi di acqua e carburante, e un magazzino medico, causando un incendio difficile da domare. Circa 160 persone, tra personale sanitario e pazienti, sono ora intrappolate nella struttura, mentre cibo e medicinali stanno per finire. I droni armati sorvolano costantemente l’area, rendendo impossibile l’evacuazione.

“Guerra feroce su sette fronti”

Intanto, il conflitto si estende anche al di fuori di Gaza. L’aviazione israeliana ha bombardato diversi insediamenti nel sud del Libano, colpendo obiettivi di Hezbollah, tra cui depositi di munizioni e rampe di lancio. Sempre ieri, un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato dalle forze israeliane, segno della crescente instabilità regionale. Parallelamente l’Idf ha fatto sapere nella notte di aver intercettato un missile dallo Yemen. Non sono stati segnalate vittime e l’esercito israeliano ha spiegato sui social che si è trattato di un missile balistico lanciato dallo Yemen e abbattuto dalle difese aeree. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un video pubblicato su X, ha parlato di una “guerra feroce su sette fronti” e ha criticato duramente i Paesi occidentali che sostengono la creazione di uno Stato palestinese indipendente. Secondo Netanyahu, tale soluzione rafforzerebbe Hamas e metterebbe a rischio l’esistenza stessa di Israele. “Danno ad Hamas la speranza di continuare la guerra per sempre”, ha dichiarato, accusando Iran e suoi alleati di fomentare il conflitto.

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