giovedì, 22 Maggio, 2025
Esteri

Kiev volta pagina: l’Europa prenda l’iniziativa sulle sanzioni contro Mosca

I 27 approvano un fondo da 150 miliardi per la difesa Ue

In un contesto geopolitico sempre più incerto, mentre gli Stati Uniti, sotto la presidenza Trump, si defilano, Kiev guarda con crescente scetticismo a Washington e si rivolge all’Europa, che nel frattempo ha approvato un ambizioso fondo per la difesa da 150 miliardi di euro. Secondo un documento riservato rivelato da Reuters, l’Ucraina presenterà nei prossimi giorni un “libro bianco” di 40 pagine all’UE, in cui invita i Ventisette a rafforzare le sanzioni contro Mosca e ad adottare un approccio più indipendente da Washington. Tra le misure richieste, figurano: il sequestro rapido dei beni russi congelati, l’introduzione di sanzioni secondarie verso gli acquirenti di petrolio russo – come India e Cina – e l’estensione delle restrizioni a imprese straniere che usano tecnologie europee a beneficio dell’apparato bellico russo. Il documento propone anche che l’UE superi il principio dell’unanimità sulle decisioni sanzionatorie, per evitare blocchi da parte di singoli Stati membri. La richiesta ucraina si fonda su un presupposto chiaro: gli Stati Uniti, che fino a pochi mesi fa erano in prima linea nel coordinamento delle misure contro Mosca, hanno ormai “praticamente cessato la partecipazione a piattaforme multilaterali su sanzioni e controllo export”.

Il ripiegamento americano

Negli ultimi giorni, Trump ha avuto colloqui separati con Putin, Zelensky e i leader europei. Dopo aver parlato con il presidente russo lunedì, ha deciso di non procedere con nuove sanzioni, affermando che bisogna “dare tempo ai negoziati”. I funzionari ucraini e diversi osservatori europei temono che l’atteggiamento attendista dell’amministrazione statunitense possa minare l’unità dell’Occidente, con un effetto domino anche sull’UE. La bozza della dichiarazione finale del G7 dei ministri delle Finanze, in corso in Canada, conferma il cambio di rotta: secondo Politico, gli Stati Uniti si sono opposti all’inserimento di un “maggiore sostegno all’Ucraina” e hanno insistito per non definire “illegale” l’invasione russa del 2022. Due nuovi pacchetti di sanzioni statunitensi, uno proposto dal governo e l’altro dal senatore repubblicano Lindsey Graham, restano al momento bloccati: Trump non ha chiarito se intenda approvarli. Intanto, l’amministrazione ha smantellato una task force dedicata al controllo delle violazioni delle sanzioni e ha spostato numerosi esperti in altri settori. Intanto, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che nei prossimi giorni la Russia potrebbe presentare i termini generali per un cessate il fuoco, affermando che “entro la settimana” Mosca metterà sul tavolo le proprie condizioni. Anche Trump ha lasciato aperta la porta a nuove sanzioni contro la Russia, ma ha aggiunto: “Vediamo come si comportano”.

Fondo UE per la difesa da 150 miliardi

In risposta alle crescenti incertezze sull’impegno americano nella difesa del continente, ieri gli ambasciatori dei Ventisette hanno approvato formalmente l’istituzione di un fondo europeo per la difesa da 150 miliardi di euro, chiamato Security Action for Europe (SAFE). Il fondo, che sarà gestito dalla Commissione europea, prevede prestiti agevolati per progetti congiunti nel settore militare e punta a rafforzare l’industria bellica europea, con il vincolo che almeno il 65% del valore dei progetti sia generato da aziende con sede nell’UE, nello Spazio economico europeo o in Ucraina. Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha salutato la decisione come “un passo importante verso un’Europa più forte”. L’approvazione finale da parte dei ministri europei è prevista per il 27 maggio.

Morti due italiani al fronte in Ucraina

Intanto, il conflitto continua a mietere vittime. È stata confermata la morte di Antonio Omar Dridi, 34 anni, originario di Palermo, che combatteva a fianco delle truppe ucraine. Il suo bunker era stato colpito da un bombardamento il 27 marzo, data in cui risultava ufficialmente disperso. Secondo il Corriere della Sera, un secondo italiano potrebbe essere caduto in battaglia: si tratta di Manuel Mameli, 25 anni, di Cagliari. Mameli è scomparso il 18 maggio, e pur non essendo ancora stato dichiarato disperso ufficialmente, la sua morte è ritenuta altamente probabile. Se confermata, si tratterebbe del quinto e sesto italiano caduti nel conflitto.

Ucciso a Madrid un ex politico ucraino filorusso

A Madrid, in un agguato in pieno giorno davanti a una scuola d’élite, è stato assassinato Andriy Portnov, 51 anni, ex consigliere del presidente filorusso Yanukovich, deposto nel 2014 durante la rivoluzione di Maidan. Portnov era accusato dai media ucraini di aver ordito trame per screditare o destituire funzionari filo-occidentali dopo la fuga di Yanukovich.

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