Il Parlamento neozelandese è al centro di un acceso confronto dopo che alcuni deputati Māori hanno eseguito una haka di protesta contro un controverso disegno di legge. La manifestazione, avvenuta durante una seduta parlamentare, ha provocato la sospensione temporanea della votazione e ha suscitato reazioni contrastanti tra legislatori e opinione pubblica. La haka, danza tradizionale Māori, è stata eseguita da membri del Te Pāti Māori, il partito che tutela gli interessi della comunità indigena. La deputata Hana-Rawhiti Maipi-Clarke ha guidato la protesta, strappando una copia del disegno di legge prima di iniziare la danza, seguita da altri parlamentari e sostenitori in tribuna. Il disegno di legge, proposto dal partito di centrodestra ACT New Zealand, intende ridefinire i principi del Trattato di Waitangi, l’accordo storico che regola le relazioni tra la Corona britannica e i Māori. Secondo i critici, la proposta rischia di compromettere i diritti della popolazione indigena e di minare le fondamenta della convivenza tra le diverse comunità del paese. Dopo l’interruzione della seduta, il presidente del Parlamento ha annunciato l’apertura di un dibattito sulla possibilità di sanzionare i deputati coinvolti, con misure che potrebbero includere sospensioni temporanee o altre restrizioni. La protesta ha avuto risonanza anche fuori dal Parlamento: migliaia di persone hanno partecipato a una marcia pacifica verso Wellington per manifestare contro il disegno di legge e sostenere i deputati Māori. La comunità indigena ha ribadito la volontà di opporsi a ogni tentativo di ridurre i diritti garantiti dal Trattato di Waitangi. Mentre il Parlamento si prepara a discutere le possibili sanzioni, la Nuova Zelanda si trova di fronte a un momento cruciale per il futuro delle relazioni tra governo e popolazione Māori. La decisione finale potrebbe avere conseguenze profonde sulla politica nazionale e sulla tutela dei diritti indigeni.
