Dopo 580 giorni di prigionia, Edan Alexander, cittadino israelo-americano, è finalmente tornato in Israele in seguito al suo rilascio da parte di Hamas. Il giovane soldato, catturato il 7 ottobre 2023 durante un attacco transfrontaliero, è stato consegnato alla Croce Rossa nella città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, prima di essere trasferito in territorio israeliano. La notizia del suo rilascio ha dato il via a festeggiamenti a Tel Aviv, dove centinaia di persone si sono radunate nella Piazza degli Ostaggi per celebrare il suo ritorno. La famiglia di Alexander, che ha vissuto mesi di angoscia e incertezza, ha finalmente potuto riabbracciarlo. Fonti diplomatiche indicano che il rilascio è stato possibile grazie a negoziati indiretti tra Hamas e gli Stati Uniti, con il supporto di Qatar ed Egitto. Questo gesto è stato interpretato come un tentativo di distensione da parte di Hamas, volto a riavviare i colloqui per un possibile cessate il fuoco e per la liberazione di altri prigionieri. Tuttavia, il governo israeliano ha riaffermato la propria linea dura, dichiarando che le operazioni militari nella Striscia di Gaza proseguiranno fino al completo disarmo di Hamas. Il presidente Donald Trump, atteso in Medio Oriente nei prossimi giorni, ha accolto la notizia con entusiasmo, definendola una “dimostrazione di buona fede” da parte di Hamas. Nonostante ciò, il rilascio di Alexander non sembra aver modificato la posizione di Israele, che ha escluso concessioni immediate in cambio della liberazione. Mentre Alexander si sottopone a valutazioni mediche e psicologiche, il suo ritorno rappresenta un momento di sollievo per la sua famiglia e per la comunità internazionale. Resta da vedere se questo evento segnerà un punto di svolta nei negoziati tra Israele e Hamas o se il conflitto proseguirà senza tregua.