lunedì, 2 Giugno, 2025
Attualità

Leone XIV ai giornalisti: “La pace comincia da voi”. E Zelensky lo invita a Kiev

Incontro con la stampa internazionale, il Papa lancia un appello contro la comunicazione aggressiva e chiede di “disarmare le parole per disarmare la terra”. Dialogo telefonico con il Presidente ucraino

Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost
Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost

Ieri, nel suo primo incontro ufficiale con i rappresentanti dei media internazionali, Papa Leone XIV ha tracciato una visione precisa del ruolo del giornalismo nel mondo contemporaneo, affidando alle parole un compito che va ben oltre la semplice informazione: essere strumenti di pace, veicoli di dialogo, custodi della verità. Nell’Aula Paolo VI, gremita da centinaia di operatori dell’informazione provenienti da ogni angolo del pianeta, il Pontefice ha lanciato un appello forte e inequivocabile: “La pace comincia da voi. Bisogna dire di no a una comunicazione aggressiva”. Con queste parole, Leone XIV ha voluto inaugurare il suo rapporto con il mondo dell’informazione su un terreno etico e profondamente umano, facendo leva su un concetto tanto semplice quanto rivoluzionario: il linguaggio può costruire o distruggere: “La pace comincia da ognuno di noi, dal modo in cui guardiamo e ascoltiamo gli altri. Il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza. Dobbiamo dire no alla guerra delle parole e delle immagini”.

Nel corso dell’udienza, il Pontefice ha più volte sottolineato la responsabilità che i media hanno nei confronti dei popoli e della pace globale. Ha invitato a “disarmare la comunicazione da ogni pregiudizio” e a “rifiutare ogni forma di linguaggio muscolare e fragoroso”, richiamandosi anche agli insegnamenti del suo predecessore, Francesco. Citando quest’ultimo, ha detto: “Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la terra”.

No alla mediocrità

Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost
Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost

Papa Leone XIV ha quindi incoraggiato i giornalisti a “non cedere alla mediocrità”, a non rifugiarsi nella cronaca gridata o nei titoli sensazionalistici, ma a riscoprire il senso profondo della professione giornalistica: raccontare la realtà nella sua complessità, dando voce a chi voce non ha. “Solo popoli informati possono fare scelte libere,” ha sottolineato, insistendo sull’importanza di una comunicazione che informi con coscienza, ascolti con empatia, costruisca con verità. Nel suo discorso, il Papa non ha dimenticato coloro che pagano il prezzo più alto per la libertà di informazione: “Voglio esprimere la solidarietà della Chiesa ai giornalisti incarcerati per aver cercato di raccontare la verità,” ha detto. Un chiaro messaggio ai regimi autoritari e a tutte le forme di censura che, in varie parti del mondo, continuano a opprimere il diritto di cronaca e l’espressione libera del pensiero.

L’omaggio del Papa a chi resiste nei contesti più difficili si inserisce in una visione ampia e profetica della comunicazione, intesa come spazio etico prima ancora che tecnologico: “Viviamo tempi difficili da percorrere e da raccontare”, le sue parole. “Tempi che rappresentano una sfida per tutti noi e che non dobbiamo fuggire. Come ci ricorda Sant’Agostino: ‘Viviamo bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi’”.

Intelligenza artificiale e discernimento

Non poteva mancare, in un incontro con la stampa del XXI secolo, un riferimento alla rivoluzione tecnologica che sta cambiando il volto dell’informazione: l’intelligenza artificiale. Leone XIV ha lanciato un monito all’utilizzo etico e responsabile di questi strumenti: “L’Intelligenza Artificiale, con il suo potenziale immenso, richiede responsabilità e discernimento per produrre benefici per l’umanità. Questa responsabilità riguarda tutti”.

La telefonata con Zelensky

La giornata vaticana è stata ulteriormente arricchita da una notizia di grande rilievo geopolitico: il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una telefonata con Papa Leone XIV, nel corso della quale ha rinnovato l’invito per una visita apostolica in Ucraina. “Ho parlato con Papa Leone XIV. È stata la nostra prima conversazione, ma già molto calorosa e di sostanza,” ha scritto il leader ucraino su X. Zelensky ha ringraziato il Pontefice per il suo sostegno alla causa ucraina e ha sottolineato l’importanza delle parole pontificie nel sostenere una “pace giusta e duratura”. Durante il colloquio, il presidente ha informato il Santo Padre dell’intesa raggiunta con alcuni partner internazionali per un cessate il fuoco pieno e incondizionato di almeno 30 giorni, che dovrebbe partire proprio in queste ore.

Particolarmente delicato il passaggio sui bambini ucraini deportati in Russia: “L’Ucraina conta sull’assistenza della Santa Sede per riportarli a casa dalle loro famiglie” ha detto Zelensky. I due leader hanno concordato di restare in contatto e di pianificare un incontro di persona nel prossimo futuro.

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