mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

100 anni con Karol: È diventato santo perché ha trasformato la sua croce in amore!

12° giorno della collaborazione tra LA DISCUSSIONE e PAPABOYS 3.0
per ricordare la nascita del Santo Papa

Indimenticabili i giorni che segnarono il passaggio alla Casa del Padre di San Giovanni Paolo II, dopo una lunga malattia vissuta con una testimonianza cristiana che attrasse non solo i credenti ma anche persone lontane dalla Chiesa. Oggi vogliamo ‘assaporare’ ancora l’alta spiritualità di quei tempi che portarono Giovanni Paolo II ad essere identificato come simbolo di una sofferenza trascendente in tutto il mondo, anche per chi era lontano dalla fede. Da quei momenti in poi, la sua vita era ormai diventata santità in azione.

Perché Giovanni Paolo II è stato dichiarato Santo?

Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII

La sua canonizzazione, insieme a quella di Papa Giovanni XXIII, è stata annunciata e festeggiata in tutto il mondo. Così, nell’entusiasmo generale, ci siamo posti una domanda: perché Giovanni Paolo II è stato fatto santo? Cosa ha fatto? Cosa vuol dire essere proclamato santo? In una vita come quella di Karol Wojtyla la lista delle grandi virtù e degli accadimenti importanti è lunga quanto ammirabile. Fu uomo di molti doni che visse appieno la sua vita e ha reso senza dubbio il mondo un posto migliore. Ma qual è il centro di tutto ciò? Per quale motivo particolare dovremmo ricordarlo? “San Giovanni Paolo II, la vita di un Papa santo” risponde: la decisione di vivere per Gesù Cristo e la Sua Santa Chiesa, ponendosi sotto il manto della Vergine Maria. Questa è la chiave per comprendere la sua vita e il suo cuore. Tutto il resto, i travagli subiti, i successi che ha ottenuto, le persone che è riuscito a raggiungere, tutto ciò acquista significato solo tramite il suo rapporto con Cristo.

Il miracolo che ha fatto diventare Santo Giovanni Paolo II

La canonizzazione del beato Giovanni Paolo II non richiedeva la riapertura del nuovo processo sulla eroicità delle virtù: bisognava “soltanto” accertare un nuovo miracolo avvenuto nel periodo successivo alla beatificazione. Tale miracolo è arrivato dal Costa Rica, dall’America Latina tanto amata dal Papa della Polonia. La miracolata, Floribeth Mora Díaz, moglie di Edwin Antonio Arce Abarca e madre di quattro figli vive in una piccola località che si chiama Dulce Nombre de Jesús. All’epoca del fatto miracoloso, nel 2011, aveva quarantasette anni. Era una donna sana, ma l’8 aprile 2011 ha improvvisamente avvertito un fortissimo dolore alla testa. Prima è stata portata all’ospedale di Cartago dove i medici le comunicano la diagnosi che lascia poche speranze: rottura di aneurisma dell’arteria cerebrale destra con emorragia.

Purtroppo, il dottore dell’ospedale non riuscì ad inserire uno stent perché l’arteria colpita dall’aneurisma si trovava in un posto inaccessibile del cervello. In quella situazione i medici consigliarono al marito di riportare la moglie a casa. Edwin Antonio era disperato e, come ha raccontato successivamente, si rivolse a Giovanni Paolo II: “Santo Padre, ti prego aiutami e intercedi presso Dio per la guarigione di mia moglie”.

In quel periodo a Roma si stava preparando la beatificazione di Giovanni Paolo II. Malgrado i fortissimi dolori alla testa la donna volle seguire alla televisione la Messa della beatificazione pregando il Papa affinché venisse guarita. La mattina dopo si svegliò senza dolori, poteva camminare, parlare, e disse al marito: “Qualche cosa è successo!” È stato un miracolo. I medici hanno constatato poi una cosa scientificamente impossibile: nel cervello della paziente non c’era nessuna traccia dell’aneurisma. La guarigione miracolosa di Floribeth Mora Díaz avvenuta il 1° maggio 2011 ha aperto la strada per la canonizzazione del Papa polacco.

Le parole di Papa Francesco nel giorno della Canonizzazione

San Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto. Non hanno avuto vergogna della carne di Cristo, non si sono scandalizzati di Lui, della sua croce; non hanno avuto vergogna della carne del fratello (cfr Is 58,7), perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della parresia dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia.

Sono stati sacerdoti, e vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia; più forte in loro era la misericordia di Dio che si manifesta in queste cinque piaghe; più forte era la vicinanza materna di Maria.

Domani, leggeremo insieme il momento in cui Giovanni Paolo II baciò il Corano e fece provocare un terremoto tra i cattolici oltranzisti (come stanno facendo oggi con Papa Francesco)!

100 ANNI CON KAROL nasce da un’idea dei direttori del quotidiano La Discussione Giampiero Catone, e del sito Papaboys 3.0 Daniele Venturi nell’occasione dell’anniversario della nascita del Santo Polacco.

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