Un cessate il fuoco immediato, completo e incondizionato della durata di 30 giorni per creare le condizioni minime per avviare un percorso di pace. È questo l’appello lanciato congiuntamente da Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz e Donald Tusk, arrivati oggi nella capitale ucraina insieme a una delegazione statunitense. Un’iniziativa diplomatica dal peso politico rilevante che punta a porre fine a oltre due anni di conflitto armato in Ucraina. Nel cuore della capitale, in un momento simbolico e di alta tensione geopolitica, i quattro leader europei si sono detti pronti a sostenere l’apertura dei negoziati con Mosca, “il prima possibile”, chiarendo però che qualsiasi soluzione dovrà garantire all’Ucraina “una pace giusta e duratura” e il pieno rispetto dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale.
“Siamo pronti a discutere l’attuazione tecnica del cessate il fuoco e a preparare un accordo di pace completo”, si legge nella dichiarazione congiunta. “Lo spargimento di sangue deve cessare. La Russia deve fermare la sua invasione illegale. L’Ucraina deve poter prosperare come nazione sicura, protetta e sovrana per le generazioni future.”
La pressione sull’aggressore
La proposta arriva in un momento cruciale, mentre le forze ucraine continuano a resistere nei punti caldi del fronte e la popolazione civile è ancora sotto la minaccia costante dei bombardamenti. Il messaggio all’indirizzo del Cremlino è chiaro: la comunità internazionale non intende allentare la pressione finché Mosca non accetterà una tregua credibile e duratura. “Fino a quando la Russia non si impegnerà concretamente per un cessate il fuoco, continueremo ad aumentare la pressione sulla sua macchina da guerra”, hanno aggiunto i leader, lasciando intendere che nuove misure sanzionatorie e un incremento del sostegno militare a Kiev sono opzioni già sul tavolo.