Il fumo è nero. Dal comignolo collocato sul tetto della Cappella Sistina è salita, puntuale e densa, la colonna di fumo che ha comunicato al mondo l’esito negativo del primo scrutinio del Conclave. I 133 cardinali elettori, riuniti da questo pomeriggio sotto gli affreschi michelangioleschi, non hanno ancora trovato il nome del successore di Papa Francesco. Con questo segnale, il più antico e simbolico dei rituali ecclesiastici, la Chiesa ha informato i fedeli e l’opinione pubblica che, almeno per oggi, il nuovo Pontefice non è stato scelto. Una decisione che non sorprende: raramente un Conclave si conclude già nella prima votazione. È in queste prime ore, infatti, che si sondano le disponibilità, si leggono gli equilibri e si comincia a costruire il necessario consenso attorno a una figura in grado di unire.
Il primo giorno del Conclave si è aperto con la messa Pro eligendo Pontifice, presieduta dal Cardinale Giovanni Battista Re nella Basilica di San Pietro. Nel primo pomeriggio, con la pronuncia dell’“Extra Omnes” da parte del maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, le porte della Sistina si sono chiuse, segnando l’inizio ufficiale dell’elezione papale.
I cardinali riprenderanno le votazioni nella giornata di domani, con due sessioni la mattina e due nel pomeriggio. La fumata bianca, quella tanto attesa, potrà arrivare in qualsiasi momento.
