Un anno ancora difficile per il commercio. Lo sottolinea con preoccupazione la Confesercenti che dopo il risultato negativo di febbraio, fa presente che anche a marzo prosegue la caduta delle vendite. Con l’Istat che rivela ancora una volta una flessione sia in valore che in volume. Una riduzione che alza ancora di più il livello di allarme per le piccole imprese commerciali assediate da una crisi lunga iniziata con il Covid e di cui non ancora se ne intravede una uscita.
Piccole superfici grandi problemi
“La conferma”, evidenzia la Confederazione, “di una situazione sempre più difficile, in particolare per le imprese operanti sulle piccole superfici che registrano nel mese una flessione tendenziale in valore sull’anno del -3,1%: per loro il peggior marzo degli ultimi tre anni”. A segnalare una ulteriore caduta per Confesercenti è l’epilogo di un primo trimestre in salita. Complessivamente, il commercio la dettaglio ha subito nei primi tre mesi del 2025 una caduta che raggiunge già il -2,3% in volume, calo che stimiamo arrivare oltre il -3% per le piccole superfici. E se è vero che sulla dinamica di marzo ha inciso la diversa collocazione della Pasqua (quest’anno ‘slittata’ ad aprile), il livello del calo (-6,7% nell’alimentare mese su mese in volume, da noi stimato oltre il -8% per le piccole superfici) è tale che difficilmente avremmo registrato una variazione positiva anche in una situazione più omogenea.
Forti incertezze
I timori sono legati anche alla complessità della situazione, che partendo da tensioni commerciali geo politiche queste ad effetto domino arrivano fino ai piccoli esercenti.
“Si sta delineando, infatti, uno scenario complessivo di forte incertezza, acuito dalla sfiducia generata dalle tensioni geopolitiche e dal tira e molla sui dazi di Trump”, evidenzia Confesercenti, “In questo fragile quadro economico, il mercato interno ed i consumi delle famiglie stanno rallentando, e i piccoli negozi vedono assottigliarsi sempre di più i margini per una permanenza sul mercato”.
Aiutare ma famiglie
“Bisogna intervenire a sostegno del commercio”, conclude la Confesercenti, “ma anche dei consumi: in questo contesto, infatti, la spesa delle famiglie assume un’importanza cruciale per l’intera tenuta economica. Senza un sostegno al mercato interno gli obiettivi di crescita per l’anno in corso rimarranno fuori portata, si dia una mano alle famiglie anche tramite la leva fiscale”.