mercoledì, 7 Maggio, 2025
Salute

Influenza, stagione da record: oltre 16 milioni di italiani colpiti

L’ultima rilevazione dell’Istituto Superiore di Sanità conferma un milione e mezzo di casi in più rispetto allo scorso anno. Nessun virus dominante ma un mix di agenti respiratori ha favorito la diffusione.

L’influenza quest’anno ha colpito più che mai. Secondo i dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati circa 16.129.000 casi di sindromi simil-influenzali durante la stagione 2024-2025. Si tratta di un milione e mezzo di casi in più rispetto all’anno scorso. L’ultima rilevazione disponibile, che riguarda la settimana dal 21 al 27 aprile, mostra che la diffusione del virus è in calo, con una percentuale di positività pari al 3,7%, corrispondente a circa 221mila nuovi casi. Ma questo non basta a ridimensionare l’impatto di una stagione che ha sorpreso molti esperti. Le stime iniziali, infatti, prevedevano un’ondata influenzale più leggera rispetto al 2023-2024, che già era stata considerata molto intensa dopo gli anni della pandemia. Così non è stato.

Nessun virus dominante, ma tanti in circolazione

Una delle particolarità di questa stagione è stata l’assenza di un solo ceppo virale predominante. Come ha spiegato Gianni Rezza, professore di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la diffusione dei contagi è stata favorita dalla varietà di virus circolanti. Lo scorso anno, circa il 90% dei casi era causato dal virus influenzale A/H1. Quest’anno, invece, i contagi si sono distribuiti in modo più omogeneo: un terzo è stato causato dal virus A/H1, un terzo dal virus A/H3 e un altro terzo dai virus influenzali di tipo B. Questo ha reso più difficile per il sistema immunitario delle persone proteggersi, perché ognuno di questi virus colpisce in modo leggermente diverso e non tutti erano già stati incontrati o coperti da precedenti vaccinazioni.

Il peso dei virus “minori” e dei raffreddori complicati

Accanto ai virus influenzali veri e propri, hanno avuto un ruolo importante anche altri virus respiratori che in genere circolano d’inverno. Tra questi il rhinovirus, spesso responsabile del comune raffreddore, e il virus respiratorio sinciziale (VRS), che può provocare infezioni più serie, soprattutto nei bambini e negli anziani. L’insieme di questi agenti patogeni ha contribuito a un numero di malati particolarmente elevato e a un quadro clinico complesso per molti pazienti.

Vaccinazioni in calo e fragilità negli anziani

A complicare il quadro c’è stata anche una copertura vaccinale inferiore a quella auspicata, in particolare tra gli over 65, la fascia più a rischio. L’epidemiologo Massimo Ciccozzi ha spiegato che solo il 53% degli anziani si è vaccinato, contro un obiettivo minimo del 70%. Questo ha lasciato una parte consistente della popolazione esposta al rischio di complicazioni, comprese le polmoniti batteriche, che in alcuni casi si sono sovrapposte all’influenza rendendo la guarigione più difficile.

Un’epidemia intensa anche fuori dall’Italia

L’Italia non è stata un caso isolato. Anche negli Stati Uniti, la stagione influenzale 2024-2025 è stata descritta come una delle peggiori degli ultimi decenni. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), i casi stimati sono tra i 47 e gli 82 milioni, con oltre un milione di ricoveri e fino a 130mila decessi. L’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), l’agenzia europea per la prevenzione delle malattie, ha confermato che in tutta l’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo l’influenza ha avuto un impatto superiore alle attese.

Stanchezza da vaccini e necessità di informazione

Secondo Ciccozzi, parte del problema potrebbe essere legato anche a una sorta di “stanchezza vaccinale” seguita alla pandemia di Covid-19. Le persone sono meno inclini a vaccinarsi, forse perché confuse o demotivate dopo anni di emergenza sanitaria. “Dovremmo fare di più per riportare l’attenzione sull’importanza delle vaccinazioni”, ha affermato, sottolineando che i vaccini devono essere raccomandati con chiarezza a chi ne ha realmente bisogno.

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