Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato la riapertura della storica prigione di Alcatraz, chiusa da oltre sessant’anni. In un post su Truth Social, Trump ha dichiarato che la struttura sarà ampliata e modernizzata per ospitare i criminali più pericolosi del Paese. La decisione ha scatenato un vivace dibattito pubblico. Situata su un’isola nella Baia di San Francisco, Alcatraz è stata a lungo un simbolo della giustizia americana, accogliendo detenuti celebri come Al Capone e George “Machine Gun” Kelly, prima di essere chiusa nel 1963 a causa degli alti costi operativi e delle sfide legate alla sua posizione remota. Trump ha definito la riapertura di Alcatraz un “simbolo di legge, ordine e giustizia”, sottolineando la necessità di un carcere di massima sicurezza per contrastare l’aumento della criminalità. Il Bureau of Prisons ha confermato che seguirà la direttiva presidenziale, pur riconoscendo che il progetto richiederà significative risorse finanziarie per la ristrutturazione e l’aggiornamento della struttura. L’annuncio ha diviso l’opinione pubblica: i sostenitori vedono nella riapertura di Alcatraz un possibile deterrente al crimine, mentre i critici evidenziano i costi elevati e le difficoltà tecniche per rendere la prigione conforme agli standard moderni. Alcuni esperti di giustizia penale hanno espresso scetticismo sull’efficacia di un carcere così isolato rispetto alle strutture già esistenti. Tuttavia, l’iniziativa si presenta come una delle proposte più ambiziose dell’amministrazione Trump in tema di sicurezza interna. Rimane da vedere se il progetto sarà effettivamente realizzato e quali saranno le sue ripercussioni sul sistema penitenziario federale.