Domenica 25 maggio l’Italia riscopre il fascino discreto delle sue residenze storiche: castelli, ville, rocche, parchi e giardini si apriranno gratuitamente al pubblico in occasione della quindicesima edizione della Giornata Nazionale promossa dall’Associazione dimore storiche italiane. L’appuntamento – che vede la partecipazione di oltre 500 dimore distribuite lungo tutto lo Stivale e nelle isole – offre un’immersione unica nella bellezza e nella memoria culturale del Paese. L’iniziativa, sostenuta da un network di partner e istituzioni, è realizzata in collaborazione con l’Associazione nazionale case della memoria, la Federazione italiana amici dei musei e Federmatrimoni ed Eventi privati (Federmep). Ha ottenuto il patrocinio di Enit – Agenzia nazionale del turismo, dell’Anci, della Commissione nazionale Italiana per l’Unesco e del Ministero della Cultura. Media partner ufficiali sono la Tgr e Rai pubblica utilità.
“Il patrimonio culturale privato in Italia rappresenta una risorsa fondamentale per lo sviluppo del Paese – sottolinea Giacomo di Thiene, Presidente dell’Adsi –. Con oltre 43.000 dimore storiche censite, l’Italia custodisce il più grande museo diffuso al mondo: luoghi che raccontano l’identità delle nostre comunità. Questa Giornata Nazionale conferma la capacità dei beni culturali di generare occupazione, valorizzare competenze locali e contrastare lo spopolamento delle aree interne”.
Il programma
Durante la mattinata sarà possibile partecipare a visite guidate e incontri di approfondimento organizzati direttamente nei complessi aderenti. L’attenzione non si limiterà agli aspetti architettonici ed artistici: il programma include presentazioni su temi quali il restauro conservativo, la gestione sostenibile di parchi e giardini storici e il dialogo tra dimore e territorio rurale. I numeri confermano il ruolo strategico di queste residenze: circa 20.000 dimore aperte al pubblico durante l’anno dimostrano come il circuito privato sia ormai un volano turistico consolidato. Il 54% di queste si trova in centri con meno di 20.000 abitanti, l’11% in borghi sotto i 2.000 abitanti e il 17% in località al di sotto dei 5.000 residenti. Una dimora su quattro sorge in contesto rurale, favorendo uno sviluppo diffuso delle imprese artigiane coinvolte nelle attività di manutenzione e restauro.
Negli ultimi anni il ‘turismo di prossimità’ ha registrato un’impennata, superando i 34 milioni di visitatori annui: un segnale chiaro di quanto luoghi meno noti stiano acquisendo appeal sia tra i viaggiatori italiani sia tra gli stranieri in cerca di esperienze autentiche. Le ville affacciate su colline, i manieri medievali immersi nel verde e i giardini all’italiana si candidano a diventare nuove mete per chi desidera coniugare cultura, natura e storia.