sabato, 3 Maggio, 2025
Esteri

Ucraina-USA, firmato accordo sui minerali: riprendono le forniture militari

L'accordo definito una "pietra miliare" da entrambe le parti. Autorità ucraine: due uccisi in un attacco su Odessa

In un momento di svolta per i rapporti bilaterali e per le sorti del conflitto in corso, Ucraina e Stati Uniti hanno siglato ieri a Washington l’accordo strategico che istituisce un Fondo comune di investimento per la ricostruzione post-bellica. Un’intesa che apre nuove prospettive economiche ma anche militari: la Casa Bianca ha infatti annunciato, contestualmente, la ripresa delle vendite dirette di armi a Kiev, sospese dopo l’insediamento di Donald Trump. L’accordo, elaborato in mesi di trattative, concede agli Stati Uniti accesso privilegiato alle nuove licenze minerarie in Ucraina, in cambio di investimenti mirati nel settore energetico e infrastrutturale. Il fondo sarà gestito con una formula 50/50 che, sottolineano i firmatari, sancisce una partnership alla pari: “Lo Stato ucraino mantiene il controllo assoluto sul proprio sottosuolo. Nessuna privatizzazione forzata, nessun vincolo debitorio nei confronti degli Stati Uniti”, ha spiegato la vicepremier Yulia Svyrydenko, sottolineando come l’accordo non alteri né il percorso di adesione europea né gli equilibri costituzionali del Paese. Il nuovo fondo sarà finanziato esclusivamente attraverso i proventi di future concessioni minerarie e petrolifere. Non vi confluiranno risorse esistenti né entrate da attività già avviate. L’agenzia statunitense DFC (U.S. International Development Finance Corporation) supporterà il progetto facilitando l’attrazione di capitali e tecnologie anche da partner europei e internazionali.

Una “pietra miliare”

Trump ha voluto rimarcare la natura geopolitica dell’accordo: “Ho detto a Zelensky che la Russia è più forte e che questo accordo era necessario per riequilibrare la situazione. Ora possiamo negoziare da una posizione di forza”, ha dichiarato Trump in un’intervista a Newsnation. Il segretario di Stato Marco Rubio ha definito l’accordo una “pietra miliare per la prosperità condivisa” e “un passo importante verso la fine della guerra”. Anche il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha parlato di “una svolta nelle relazioni strategiche con Washington” e ha annunciato il coordinamento con l’Unione Europea in vista di futuri eventi diplomatici. Secondo Bessent, l’intesa rappresenta “un partenariato economico totale”: “Ora gli Stati Uniti e l’Ucraina sono economicamente allineati. È un segnale forte alla leadership russa”, ha aggiunto.

Riprese vendite di armi americane a Kiev

Come riportato dal Kyiv Post, la Casa Bianca ha notificato al Congresso la concessione di una licenza per la vendita diretta di armamenti (DCS) oltre che di servizi strategici e intelligence, per un valore di 50 milioni di dollari. “Questa è la prima autorizzazione ufficiale da oltre 100 giorni. È un segnale che la linea dura iniziale di Trump lascia ora spazio a una diplomazia armata, fondata sul sostegno economico e tecnologico, ma senza pacchetti gratuiti di aiuti militari”, osservano analisti americani. Nel periodo 2015–2023, l’Ucraina aveva acquistato per circa 1,6 miliardi di dollari di materiale bellico tramite il programma DCS. Ora la nuova autorizzazione consente una ripresa mirata, con l’obiettivo dichiarato di porre fine al conflitto attraverso la deterrenza tecnologica.

Odessa sotto attacco, due morti

Intanto nella notte tra mercoledì e giovedì, droni russi hanno colpito la città portuale di Odessa, uccidendo almeno due persone e ferendone 15. Tra i bersagli colpiti ci sono una scuola, un supermercato e diversi edifici residenziali. Le immagini condivise dal governatore Oleh Kiper mostrano grattacieli sventrati e vigili del fuoco in azione tra le macerie. Contemporaneamente, attacchi sono stati segnalati a Kharkiv e a Sumy, con esplosioni e allarmi antiaerei attivati anche a Kiev, Chernihiv, Donetsk e Zaporizhia. Secondo l’aeronautica ucraina, nell’ultima ondata russa sono stati lanciati 170 droni e cinque missili balistici. Le difese hanno intercettato 74 droni, mentre altri 68 sarebbero stati neutralizzati elettronicamente.

Mosca: “Sette morti a Kherson”

Dall’altra parte del fronte, le autorità russe hanno denunciato un attacco ucraino con droni FPV su un mercato nella città di Oleshky, nella regione di Kherson, sotto controllo russo. Secondo il governatore nominato da Mosca, Vladimir Saldo, sette civili sono morti e più di venti sono rimasti feriti. “Dopo la prima ondata, sono stati inviati altri droni per colpire i sopravvissuti”, ha accusato Saldo su Telegram. Nella notte, il ministero della Difesa russo ha inoltre dichiarato di aver abbattuto otto droni ucraini su varie regioni della Federazione: Kursk, Voronezh, Vladimir e Belgorod.

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