Harvard University ha annunciato un piano di riforme in risposta a due rapporti interni che hanno evidenziato la presenza di antisemitismo e pregiudizi anti-arabi nel campus. I rapporti, pubblicati il 29 aprile 2025, hanno sollevato preoccupazioni su episodi di discriminazione che coinvolgono studenti, docenti e staff, spingendo l’università a prendere provvedimenti concreti. Il primo rapporto ha documentato casi di antisemitismo che si sono manifestati in corsi accademici, processi di assunzione e nella vita sociale del campus. Il secondo ha messo in luce pregiudizi diffusi contro studenti di origine araba, musulmana e palestinese, molti dei quali si sono dichiarati emarginati e timorosi di esprimere le proprie opinioni politiche. Il presidente di Harvard, Alan Garber, ha definito i risultati dei rapporti “profondamente deludenti” e ha promesso di adottare misure per garantire un ambiente inclusivo e rispettoso. Tra le riforme annunciate figurano la creazione di un ufficio dedicato alla diversità e all’inclusione, programmi di formazione obbligatoria per il personale e una revisione dei curricula per affrontare i temi della discriminazione. La pubblicazione dei rapporti arriva in un momento delicato per Harvard, che sta affrontando pressioni politiche e il rischio di perdere finanziamenti federali. L’amministrazione Trump ha accusato l’università di non proteggere adeguatamente gli studenti ebrei e di tollerare atteggiamenti discriminatori. Questa vicenda ha acceso un dibattito più ampio sulla necessità di affrontare il razzismo e la discriminazione nelle istituzioni accademiche. Le riforme promesse da Harvard rappresentano un passo importante, ma resta da vedere se saranno sufficienti a ricostruire la fiducia della comunità universitaria.
