domenica, 27 Aprile, 2025
Esteri

Il presidente Usa: Putin vuole fermare la guerra o mi prende in giro?

Dombrovskis, Ue impegnata a finanziare Ucraina anche nel 2026. Mosca: liberata la regione di Kursk

Mentre il mondo si riuniva a Roma per i funerali di Papa Francesco i leader internazionali hanno approfittato dell’occasione per discutere del futuro della guerra in Ucraina. Assente Vladimir Putin, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato figure chiave come Emmanuel Macron, Giorgia Meloni e Keir Starmer, concentrandosi sulla possibilità di un cessate il fuoco immediato e sull’elaborazione di nuove garanzie di sicurezza. Nel frattempo, Donald Trump, atterrato nella capitale italiana, ha rilanciato su Truth Social un messaggio ambiguo: da un lato ha denunciato i recenti bombardamenti russi su aree civili, chiedendosi se Putin voglia davvero porre fine al conflitto o stia semplicemente “prendendolo in giro”; dall’altro ha parlato di “giornata positiva” nei colloqui con Russia e Ucraina, affermando che le parti sarebbero ormai “vicine a un accordo”. Parallelamente Trump ha chiesto a Zelensky di firmare “immediatamente” l’accordo sulle terre rare, una componente cruciale per l’industria tecnologica e militare. Secondo il presidente americano, Kiev avrebbe accumulato ritardi ingiustificati, mettendo a rischio un’intesa strategica. Sul fronte russo, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha criticato l’approccio mediatico di Zelensky, ribadendo che Mosca non discuterà mai in pubblico questioni riservate. “Chi vuole conoscere i dettagli può rivolgersi a Zelensky, che ama parlare ai media”, ha ironizzato Lavrov.

La controproposta ucraina

Nonostante l’ottimismo mostrato da Trump, Kiev ha elaborato una controproposta al piano americano, giudicato da molti analisti troppo favorevole a Mosca. Secondo il “New York Times”, il documento riafferma l’autonomia dell’Ucraina nella gestione delle proprie forze armate, chiede il dispiegamento di una missione di sicurezza europea con supporto USA, e propone l’utilizzo dei beni russi congelati per la ricostruzione postbellica. Pur rinunciando alla richiesta immediata di adesione alla NATO e al recupero integrale dei territori occupati, il testo rappresenta una sfida per il Cremlino, che vede minacciati alcuni dei suoi principali obiettivi strategici. Tuttavia, le aperture ucraine segnano anche una consapevolezza: senza compromessi, la guerra potrebbe protrarsi ancora a lungo.

Meloni e Starmer: il fronte europeo

Durante il suo incontro con Zelensky, Giorgia Meloni ha ribadito la condanna degli attacchi russi e ha chiesto a Mosca “segnali concreti” di volontà di pace, sottolineando l’urgenza di un cessate il fuoco incondizionato. In parallelo, il premier britannico Keir Starmer ha discusso con Zelensky delle tappe necessarie per stabilire un cessate il fuoco completo e avviare un sistema di garanzie di sicurezza, confermando l’impegno del Regno Unito nella cosiddetta “Coalizione dei Volenterosi”. Gli Stati Uniti, secondo indiscrezioni raccolte dal “Telegraph”, avrebbero offerto garanzie logistiche e di intelligence ai Paesi europei pronti a partecipare a un accordo di pace, ridando slancio a un’iniziativa che sembrava destinata a fallire per mancanza di supporto. Valdis Dombrovskis, commissario europeo al Commercio, ha confermato che l’Unione Europea si sta preparando a garantire finanziamenti all’Ucraina anche nel 2026, proseguendo il supporto politico, economico e militare. L’obiettivo è duplice: sostenere la resistenza ucraina e avvicinare il Paese all’adesione formale all’UE, un processo che richiederà anni ma che rappresenta una prospettiva concreta.

La situazione sul campo

Sul fronte militare, la Russia ha rivendicato la liberazione completa della regione di Kursk, che era stata oggetto di un’incursione ucraina. Putin ha lodato l’eroismo dei militari russi e dei combattenti nordcoreani, intervenuti a fianco di Mosca nell’operazione, e ha ringraziato pubblicamente Pyongyang per il supporto. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha sottolineato che “la Russia non dimenticherà mai i suoi amici della Corea del Nord”, consolidando così un asse geopolitico che inquieta l’Occidente. Nel frattempo, Zelensky ha ammesso che l’Ucraina non dispone attualmente delle armi necessarie per riconquistare la Crimea, occupata dal 2014. “La nostra gente è la nostra risorsa più preziosa”, ha dichiarato, ribadendo però la necessità di mantenere la pressione diplomatica e politica sulla Russia.

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