“Riabitare il Sud”, è lo slogan per ridare vitalità e slancio ad una amplia parte del territorio nazionale. È l’obiettivo della Fondazione con il Sud che si propone di contrastare spopolamento e isolamento dei territori del Sud, “attraverso interventi che contribuiscano a rallentare il processo di abbandono, a tracciare percorsi alternativi di sviluppo”. A darne notizia è l’Associazione di Fondazione delle Casse di risparmio, Acri che spiega come “riabitare il Sud”, coinvolgerà attivamente le comunità locali ponendo le basi per la loro rivitalizzazione.
Coinvolti i piccoli comuni
Con questi obiettivi, infatti la Fondazione Con il Sud lancia il nuovo bando “Riabitare il Sud”, che, si spiega in una nota, “si rivolge a piccoli comuni e organizzazioni di Terzo Settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia e mette a disposizione 8 milioni di euro per sostenere almeno 4 territori in cui avviare interventi di sviluppo locale”. Ogni progetto dovrà fare riferimento ad un’area di almeno tre comuni tra loro confinanti, in cui risiede una popolazione non superiore a 20.000 abitanti e in cui sia attivo un SAI (sistema accoglienza e integrazione).
Le stime, la fuga dei giovani
Dal 2001 al 2023, il Mezzogiorno ha perduto già 730 mila residenti. Guardando alle stime dello scenario “medio”, dunque non quello peggiore, nel 2080 il Sud avrà perso 8 milioni di abitanti contro i 5,2 milioni del Centro-Nord, concentrati soprattutto nelle classi di età più giovani.
Percorsi di rigenerazione
“Contrastare i processi di spopolamento delle regioni meridionali e favorire percorsi di rigenerazione demografica e sociale delle comunità è l’obiettivo strategico che la Fondazione Con il Sud ha deciso di perseguire nel prossimo triennio”, evidenzia Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione Con il Sud. “Non possiamo rimanere impassibili di fronte alla deriva demografica, nè possiamo accettarla come un destino già segnato senza rimboccarci le maniche. Crediamo invece che, attraverso la collaborazione con attori pubblici e privati e con le comunità, si possano mettere in campo strategie, prototipi di intervento e approcci trasversali capaci di cambiare le cose”.