Un uomo armato ha aperto il fuoco giovedì presso la Florida State University (FSU), provocando la morte di due persone. La polizia ha identificato il sospettato come Phoenix Ikner, un 20enne figlio di un vice sceriffo, presumibilmente studente della FSU. Stando alle ricostruzioni degli agenti e dei testimoni, Ikner è giunto sul luogo a bordo di un Hummer arancione, iniziando a sparare nei pressi dell’associazione studentesca poco prima di mezzogiorno. Il capo della polizia della FSU, Jason Trumbower, ha riferito che l’aggressore ha colpito diverse persone prima di essere fermato e arrestato dalle forze dell’ordine. L’attacco ha causato la morte di due vittime e il ferimento di altre sei persone. Anche il sospettato è rimasto ferito; le sue condizioni sono serie, ma non rappresentano un pericolo per la vita. Phoenix Ikner è stato descritto da alcuni come un giovane apparentemente normale, ma sono emerse testimonianze che gettano luce su aspetti inquietanti della sua vita. McKenzie Heeter, studente del terzo anno della FSU e testimone dell’accaduto, lo ha definito un “ragazzo normale del college”. Tuttavia, Reid Seybold, un ex compagno di classe al Tallahassee State College, ha raccontato che Ikner era stato allontanato da un gruppo di discussione politica per via di idee estremiste, tra cui posizioni di supremazia bianca. Seybold, attuale presidente del gruppo, ha dichiarato: “Non riesco a spiegarmi perché abbia agito in questo modo. Vorrei capire da dove sia partito tutto questo.” Sul luogo della sparatoria è stata rinvenuta una pistola, risultata essere un’arma di servizio regolarmente acquistata dalla madre del sospettato. Ikner era anche in possesso di un fucile da caccia, sebbene non sia ancora chiaro se quest’ultimo sia stato impiegato nell’attacco. Al momento, il movente resta sconosciuto e le indagini proseguono per fare luce su questa tragica vicenda.
