In bilico nei numeri: più occupati e meno imprese; e ancora indietro rispetto al pre covid. Numeri in chiaroscuro nel tredicesimo Rapporto Ristorazione della Fipe. “Nel 2024 il valore aggiunto è stato di 59,3 miliardi di euro (+1,4%) ma il numero di attività è calato dell’1,2% rispetto al 2023”. Per il presidente Lino Stoppani: “C’è ancora strada da fare per recuperare i livelli pre-pandemia”.
Crescita e criticità
Il Rapporto Fipe sulla ristorazione 2025 presentato a Roma da Stoppani, dal Direttore del Centro Studi Luciano Sbraga e del Presidente dell’INPS Gabriele Fava. “fotografa” un anno di moderata crescita, “segnato dal consolidamento dei progressi registrati nel 2023, ma anche dalla persistenza di diverse criticità strutturali”. Il documento, elaborato dalla Federazione dei Pubblici Esercizi, evidenzia un incremento del valore aggiunto del settore a 59,3 miliardi di euro, con una crescita reale dell’1,4% rispetto all’anno precedente”.
Calano le imprese
Anche i consumi hanno mostrato segni di crescita, raggiungendo i 96 miliardi di euro (+1,6% in termini reali rispetto al 2023), pur restando ancora al di sotto del picco pre-pandemia (-6%). “Nel 2024, il numero di imprese nel settore si è ridotto a 328 mila, segnando una flessione dell’1,2% rispetto all’anno precedente, con una contrazione più marcata tra i bar (-3,3%). Questa tendenza”, si fa presente nel rapporto, “riflette un cambiamento nei modelli di consumo e le difficoltà specifiche che stanno affrontando i locali di più piccole dimensioni. Nonostante ciò, il sentiment tra gli operatori rimane positivo, anche se il rallentamento della crescita economica suggerisce una prudente cautela”.
Prezzi in decelerazione
Sul fronte dei prezzi, il settore ha registrato aumenti medi superiori al 3%, una decelerazione rispetto al +5,8% del 2023, ma ancora al di sopra del tasso di inflazione generale. “Negli ultimi tre anni, i prezzi della ristorazione”, si illustra nella relazione, “sono cresciuti del 14,6%, in linea con l’inflazione generale che si è attestata al 15,4%. Questo trend riflette la differente velocità di adeguamento dei listini nel settore dei servizi rispetto ai beni”. Nel 2024, oltre il 40% delle imprese ha effettuato almeno un investimento, per un valore complessivo stimato di circa 2 miliardi di euro, a conferma della propensione a modernizzare e innovare.
Occupazione e carenze di figure professionali
Aspetto centrale del Rapporto riguarda l’occupazione, che nel settore della ristorazione ha visto un incremento significativo. Il numero di occupati nel settore ha raggiunto i 1,5 milioni di unità, con un aumento del 5% rispetto al 2023, di cui oltre 1,1 milioni sono lavoratori dipendenti, con un incremento del 6,7% (+70.000 unità). “Le difficoltà strutturali nel reperire personale qualificato”, si spiega nel rapporto, “in particolare nei ruoli tecnici, restano una delle principali sfide del settore. Il mismatch tra domanda e offerta di competenze, infatti, si è acutizzato, minando la capacità delle imprese di mantenere elevati standard di servizio”.