Sono otto su dieci (79%) gli italiani contrari all’introduzione di etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino, giudicandole inadeguate per un prodotto simbolo del consumo consapevole. È quanto emerge da un’indagine condotta da Coldiretti/Ixè presentata in occasione degli incontri presso Casa Coldiretti al Vinitaly, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente Ettore Prandini, il segretario generale Vincenzo Gesmundo e i Commissari europei Olivér Várhelyi (Salute) e Christophe Hansen (Agricoltura), insieme al flash mob organizzato dai giovani di Coldiretti. Secondo il sondaggio, l’81% degli intervistati è contrario anche alle scritte allarmistiche sulla birra, mentre per i superalcolici questa percentuale scende al 34%. “Il consumo di vino è percepito giustamente come parte integrante della Dieta Mediterranea, un modello alimentare associato al record di longevità degli italiani, ben lontano dalla cultura del consumo eccessivo tipico del Nord Europa”, sottolinea Coldiretti.
Numerosi studi scientifici sostengono i benefici del consumo moderato di vino. Ricerche epidemiologiche e cliniche dimostrano che bere uno o due bicchieri al giorno può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete e persino alcuni tipi di tumori. Una recente review pubblicata sull’International Journal of Molecular Sciences nel 2022 conferma che il consumo moderato di vino differisce positivamente dalle altre bevande alcoliche, apportando benefici alla salute, soprattutto se inserito correttamente nella dieta mediterranea.
Il rischio
L’introduzione di tali etichette allarmistiche metterebbe inoltre a rischio l’export del vino italiano, che nel 2024 ha raggiunto la cifra record di 8,1 miliardi di euro, registrando un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. “Nel momento in cui l’Unione europea affronta sfide commerciali complesse, come l’imposizione di dazi americani, sarebbe paradossale penalizzare ulteriormente il settore”, evidenzia Coldiretti. L’associazione chiede quindi alla Commissione Europea di accantonare definitivamente l’ipotesi delle etichette allarmistiche contenuta nel Documento di lavoro della Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare, collegato alla revisione del Piano europeo di lotta contro il cancro. “Penalizzare il vino proprio mentre l’Europa avvia un Piano di sostegno per il settore sarebbe controproducente e dannoso per tutta l’economia agroalimentare italiana ed europea”, conclude Coldiretti.