La crisi dei dazi imposta dall’amministrazione Trump ha avuto un impatto globale, colpendo duramente i mercati asiatici. L’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’11%, il Nikkei 225 giapponese ha perso oltre il 7%, e il Topix ha registrato cali simili. Anche il CSI 300 cinese e l’S&P/ASX 200 australiano hanno chiuso in territorio negativo, mentre il Kospi sudcoreano ha ceduto il 5%. L’instabilità ha coinvolto anche il bitcoin, che dopo una fase iniziale di stabilità ha registrato un calo del 5,6%. Questa situazione segue un ribasso storico della scorsa settimana, durante il quale i mercati hanno perso 6,6 trilioni di dollari in sole 48 ore. Il prezzo del petrolio greggio è sceso del 3,7% nella giornata di domenica, per poi mostrare un lieve recupero. Nonostante le critiche, Trump ha ribadito il suo sostegno ai dazi, affermando che apporteranno benefici agli Stati Uniti. In risposta, la Cina ha annunciato tariffe del 34% sulle importazioni americane. Gli analisti di Goldman Sachs hanno definito le misure di Trump nei confronti della Cina “drastiche”, mentre il Segretario al Commercio ha escluso ogni possibilità di posticipare l’applicazione dei dazi. Numerosi economisti e dirigenti aziendali, tra cui Elon Musk, hanno espresso preoccupazioni per le conseguenze globali. Musk ha evidenziato i rischi per le imprese, inclusa Tesla, mentre Trump, senza rispondere direttamente a ‘Mr. DOGE’, ha criticato il surplus commerciale europeo con gli Stati Uniti. Le prospettive economiche rimangono incerte. Dan Ives di Wedbush Securities ha abbassato le stime su Apple e Tesla, mentre gli analisti di JPMorgan prevedono un aumento della disoccupazione e una contrazione economica, accompagnata da un calo della spesa dei consumatori a causa del clima di incertezza. Bill Ackman ha avvertito del rischio di un possibile “inverno nucleare economico” qualora Trump non riconsideri la sua strategia.