mercoledì, 2 Aprile, 2025
Esteri

Trump: “Putin non si rimangerà la parola”. Terre rare, avviati colloqui con Kiev

Zelensky accelera sulle elezioni. Rogozin: Mosca dovrebbe dialogare con l’Ue, non con l’Ucraina

Se domenica Donald Trump aveva criticato Vladimir Putin per aver minato la credibilità di Volodymyr Zelensky minacciando dazi contro la Russia e i Paesi che acquistano il suo petrolio se il cessate il fuoco non sarà effettivo entro un mese, lunedì il presidente degli Stati Uniti ha sostenuto che Putin farà fede alle sue dichiarazioni. Interpellato su un possibile cessate il fuoco in Ucraina, Trump ha definito la questione una “scadenza psicologica”, aggiungendo che, se avesse il sospetto di essere stato ingannato, non sarebbe felice. D’altra parte Trump ha criticato anche il leader ucraino per aver cercato di rinegoziare i termini dell’intesa, sottolineando che senza un accordo, le prospettive di adesione alla NATO per Kiev sarebbero inesistenti. Le tensioni con Kiev infatti non si limitano alla guerra: Trump ha anche avvertito che Zelensky potrebbe affrontare “grandi problemi” se non rispetterà l’accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti. Secondo fonti giornalistiche, l’ultima versione dell’accordo presentata dagli USA sarebbe sfavorevole per l’Ucraina, aumentando così le frizioni tra i due Paesi.

negoziati terre rare

Ad ogni modo la Russia e gli Stati Uniti stanno lavorando per trovare una soluzione al conflitto, anche se il processo sarà lungo e i dettagli restano riservati. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, sottolineando che sono in corso discussioni su alcune proposte, ma che al momento non vi sono informazioni da condividere. Sul fronte delle relazioni con Washington, Peskov ha ribadito l’impegno russo nel ricostruire i rapporti, danneggiati durante la precedente amministrazione americana. Ha inoltre minimizzato i resoconti sulla presunta insofferenza di Donald Trump nei confronti della Russia, definendoli interpretazioni giornalistiche non supportate da citazioni dirette. Nel frattempo, Kirill Dmitriev, inviato di Vladimir Putin per la cooperazione internazionale, ha rivelato al quotidiano Izvestia che Mosca e Washington hanno avviato colloqui per una possibile produzione congiunta di metalli di terre rare in Russia. Dmitriev ha spiegato che alcune aziende americane hanno già manifestato interesse per i progetti proposti dal Cremlino. Putin ha sottolineato l’importanza strategica di queste risorse, evidenziando che la Russia possiede riserve di terre rare nettamente superiori a quelle ucraine. Ha inoltre aperto alla possibilità di collaborazione con gli Stati Uniti nell’estrazione di questi minerali, compresi quelli presenti nei territori ucraini annessi da Mosca.

Dialogo sia con l’UE, non con Kiev

In un’intervista al Corriere della Sera, Dmitry Rogozin, rappresentante dell’oblast di Zaporizhzhia nella Camera Alta russa ha espresso scetticismo sui negoziati in corso tra Stati Uniti, Russia e Ucraina, temendo che un semplice congelamento del conflitto possa portare a una ripresa delle ostilità nel tempo.La sua opinione è che la Russia dovrebbe concentrarsi sul dialogo con l’Unione Europea piuttosto che con l’Ucraina, criticando comunque Bruxelles per il suo sostegno incondizionato a Kiev, attribuendolo a una “paura storica” nei confronti della Russia. Sul ruolo degli Stati Uniti, Rogozin ha affermato che Washington mira a trasformare l’Ucraina in una colonia e che Donald Trump sarebbe intenzionato a recuperare ogni dollaro investito nel conflitto. “Hanno finanziato la guerra contro di noi e ora vogliono pure essere risarciti”, ha commentato.

Zelensky accelera sulle elezioni

Da parte sua Zelensky ha dato il via ai preparativi per le elezioni presidenziali, che potrebbero svolgersi quest’estate, a condizione che venga prima raggiunto un cessate il fuoco totale. Il Parlamento ucraino (Verkhovna Rada) dovrà decidere entro il 5 maggio se prolungare la legge marziale, attiva dall’inizio dell’invasione russa. Senza la sua revoca, le elezioni non potrebbero svolgersi, poiché la normativa prevede un minimo di 60 giorni di campagna elettorale. Inoltre, saranno necessari almeno tre mesi per aggiornare i registri elettorali. Tuttavia l’ex comandante delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny, ora ambasciatore a Londra, ha espresso scetticismo sulla tempistica. La priorità dovrebbe essere la salvezza del Paese piuttosto che le elezioni, ha dichiarato in un’intervista a RBC-Ukraine.

Tensione crescente sul campo

Nel frattempo, l’Ucraina ha dichiarato un’allerta aerea su Kiev e altre regioni a causa della minaccia di droni d’attacco e missili balistici. Le autorità hanno segnalato la presenza di velivoli nemici nelle zone di Donetsk, Kharkiv, Sumy e Chernihiv. A Kharkiv, la Russia ha bombardato per la seconda notte consecutiva, causando incendi e ferendo almeno due persone. Il sindaco della città ha riferito di sei esplosioni, mentre Zelensky ha denunciato oltre 1.000 attacchi con droni russi nell’ultima settimana, sollecitando una risposta più forte dagli alleati occidentali. Dall’altra parte, Mosca ha affermato di aver abbattuto 66 droni ucraini su varie regioni russe, senza riportare danni o vittime. Inoltre, ha accusato Kiev di continuare gli attacchi alle infrastrutture energetiche nonostante gli impegni per una moratoria, sostenendo che l’Ucraina dimostri così il suo “totale disprezzo” per una soluzione diplomatica del conflitto.

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