Bene le misure urgenti sul vino per “contrastare” le nuove emergenze ma nel contempo Confagricoltura chiede “flessibilità”, sui fondi destinati al settore vitivinicolo.
“La commissione Ue ha emanato in tempi brevi un pacchetto specifico di misure per il settore vitivinicolo che deve affrontare questioni urgenti”, evidenzia il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nel commentare il pacchetto presentato oggi da Bruxelles che dà seguito alle raccomandazioni del Gruppo di alto livello vino diffuse nel dicembre scorso”.
Maggiore flessibilità
Per il leader di Confagricoltura “E’ un segnale che evidenzia l’importanza del comparto per tutta l’Europa. Chiediamo tuttavia che la maggiore flessibilità contenuta in alcune misure della proposta sia applicata anche alla gestione finanziaria per un migliore utilizzo delle risorse”.
Scenari complessi e dazi
Le misure ritenute più urgenti e specifiche per aiutare il comparto vitivinicolo europeo serviranno, secondo le indicazione dell’Unione europea, ad affrontare le importanti sfide e a diventare più competitivo a fronte di uno scenario sempre più complesso, con consumi in diminuzione e minacciato dai dazi USA.
Temi da discutere per decidere
“Ad una prima lettura riteniamo positiva l’introduzione di alcuni elementi, come chiesto da Confagricoltura”, ricorda Giansanti, “a favore di una maggiore flessibilità nella gestione del potenziale produttivo, per ridurre le eccedenze, e di potenziamento degli investimenti che perseguono l’obiettivo di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici”. “La Commissione”, prosegue il presidente della Confederazione, “ha gestito le istanze del comparto in maniera rapida e specifica, tenendo separata la proposta normativa da altre misure emanate di recente. Occorre ancora lavorare su vari aspetti”.
Produttori e consumatori consapevoli
“Come Confagricoltura recependo le istanze dei nostri produttori, chiediamo che ci sia maggiore flessibilità finanziaria per un utilizzo ottimale delle risorse dell’Ocm Vino. Si rischia altrimenti di restituire somme importanti alla UE: somme che le imprese possono impiegare per gli investimenti in campo e in cantina, nonché per la promozione dei vini e dei territori di produzione nell’ottica di un allargamento del mercato e nella formazione di consumatori consapevoli”.