Mentre la situazione a Gaza continua a deteriorarsi tra bombardamenti, negoziati e accuse internazionali, le ostilità in Medio Oriente tornano a intensificarsi ulteriormente con un nuovo attacco di Israele su Beirut, in risposta al lancio di razzi dal nord. L’offensiva arriva in un momento di alta tensione tra Israele e il Libano, con il timore che il conflitto possa allargarsi oltre i confini della Striscia di Gaza. Nel frattempo, i mediatori internazionali cercano di riportare un cessate il fuoco a Gaza. Una delegazione egiziana è giunta ieri a Doha per discutere una nuova tregua. Secondo fonti diplomatiche, il Cairo ha proposto un piano che prevede il rilascio graduale di prigionieri israeliani e il ritiro progressivo delle forze israeliane da alcune aree chiave di Gaza, come il corridoio di Filadelfia e Netzarim. Ma Israele si sta muovendo in una direzione del tutto diversa. Secondo Axiosil primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “ha incaricato l’agenzia di intelligence estera Mossad di trovare paesi che accettino di accogliere un gran numero di palestinesi sfollati dalla Striscia di Gaza”. In questa prospettiva sarebbero stati contattati Somalia, Sud Sudan e Indonesia.
Hamas
Hamas ha confermato che i colloqui per una tregua si stanno intensificando. Il portavoce Bassem Naïm ha dichiarato all’AFP che si spera in progressi concreti nei prossimi giorni. La proposta di cessate il fuoco include anche l’apertura dei valichi di frontiera e l’ingresso di aiuti umanitari. Tuttavia, la tregua siglata a gennaio e interrotta il 18 marzo non ha portato a una soluzione duratura, con la ripresa degli attacchi israeliani e il lancio di razzi da Gaza. Dal 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco senza precedenti di Hamas contro Israele, la guerra ha provocato migliaia di vittime. Il bilancio più recente fornito dal Ministero della Sanità di Gaza parla di almeno 896 morti dall’ultima ripresa dei bombardamenti israeliani. Intanto continuano le proteste dei civili Gazawi affinché l’organizzazione islamista lasci il potere e ponga fine così ai continui raid israeliani.
ONU: Israele viola il diritto internazionale
L’ONU ha accusato Israele di violare il diritto internazionale con le evacuazioni forzate dei palestinesi a Gaza. Secondo l’Ufficio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, l’esercito israeliano ha emesso dieci ordini di evacuazione che hanno colpito ampie aree della Striscia, senza garantire misure adeguate per la sicurezza e il benessere della popolazione evacuata. Israele ha respinto le accuse, sostenendo che Hamas utilizza i civili come scudi umani. Tuttavia, la comunità internazionale continua a esprimere preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza, mentre il conflitto sembra lontano dalla sua risoluzione.
Attacchi nello Yemen
Parallelamente, la crisi si estende anche allo Yemen, dove gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno lanciato nuovi attacchi contro postazioni dei ribelli Houthi. L’obiettivo dichiarato è fermare le minacce alle rotte marittime nel Mar Rosso, fondamentali per il commercio internazionale. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno risposto con nuovi attacchi contro navi mercantili e obiettivi strategici, aumentando la preoccupazione per un’ulteriore espansione del conflitto. La situazione nello Yemen si intreccia con le tensioni più ampie nella regione, rendendo il quadro ancora più instabile e imprevedibile.