Kitty Dukakis, moglie dell’ex governatore del Massachusetts e candidato presidenziale democratico, Michael Dukakis, è scomparsa all’età di 88 anni. “Affettuosa, vivace e profondamente empatica, ha vissuto un amore intenso con Michael per oltre sei decenni”, ha dichiarato la famiglia. Kitty Dukakis è stata una figura di spicco nella campagna presidenziale del marito nel 1988, terminata con la sconfitta per mano del repubblicano George H. Bush. Comparve nella domanda di apertura di un dibattito presidenziale del 1988, quando al marito fu chiesto: “Governatore, se Kitty Dukakis fosse stata violentata e uccisa, saresti favorevole alla pena di morte per l’assassino?” Dukakis disse che non lo avrebbe fatto, e la sua risposta impassibile fu ampiamente criticata. La vita di Kitty è stata segnata da battaglie personali che ha affrontato con coraggio. Nel 1987, rivelò di aver superato una dipendenza dalle anfetamine durata 26 anni e si impegnò nell’educazione contro l’abuso di droga e alcol. Nella sua autobiografia del 1990, Now You Know, attribuì molte delle sue difficoltà alla relazione con sua madre e a una bassa autostima. Nel 2006, con il libro Shock, raccontò come la terapia elettroconvulsiva l’avesse aiutata ad alleviare la depressione, diventando una voce potente contro lo stigma legato ai disturbi mentali e alle dipendenze. Il governatore del Massachusetts, Maura Healey, ha descritto Kitty Dukakis come un simbolo di resilienza e impegno, elogiandone il contributo nel sensibilizzare l’opinione pubblica e nel promuovere il coraggio di cercare aiuto. Kitty e Michael si conobbero al liceo e si sposarono nel 1963, costruendo insieme una famiglia con tre figli. Negli anni Novanta, divise il suo tempo tra il Massachusetts e la California: mentre Michael insegnava all’UCLA, Kitty lavorava come assistente sociale, continuando a influenzare positivamente la vita delle persone che incontrava.
