Il Segretario alla Salute USA, Robert F. Kennedy Jr., ha criticato l’uso dei telefoni cellulari nelle scuole, nell’ambito del suo programma “Make America Healthy Again”, evidenziando i rischi per la salute mentale e fisica legati all’utilizzo dei dispositivi da parte di bambini e adolescenti. Ha associato l’uso dei social media a problematiche come depressione e scarso rendimento scolastico, avanzando preoccupazioni sull’impatto delle radiazioni elettromagnetiche, che secondo lui potrebbero causare danni neurologici e cancro. Il dibattito sui telefoni cellulari nelle scuole ha suscitato un confronto bipartisan. Attualmente, nove stati hanno introdotto restrizioni sull’uso dei dispositivi negli ambienti scolastici. Annette Campbell Anderson, del Johns Hopkins Center for Safe and Healthy Schools, ha evidenziato che il tema è motivo di preoccupazione diffusa. L’International Agency for Research on Cancer classifica le radiazioni a radiofrequenza come “potenzialmente cancerogene”, sebbene senza evidenze definitive. Alcuni studi sugli animali hanno suggerito un possibile rischio di tumori, ma le differenze biologiche rendono difficile estendere queste conclusioni agli esseri umani. Con l’evoluzione tecnologica, come l’introduzione delle reti 5G e il crescente utilizzo di messaggi rispetto alle chiamate, l’esposizione a radiazioni vicino al cervello potrebbe diminuire. Nel frattempo, le scuole si trovano a dover bilanciare i rischi per la salute mentale dei giovani con i benefici pratici offerti dai telefoni cellulari, ad esempio per la sicurezza in situazioni di emergenza. Kennedy ha elogiato le iniziative del governatore della Virginia, Glenn Youngkin, volte a limitare l’uso dei cellulari nelle scuole, sottolineando che queste misure favoriscono un miglioramento del clima scolastico. Tuttavia, ha ribadito che le decisioni su tali questioni dovrebbero essere prese da genitori e insegnanti, piuttosto che imposte dal governo.