E’ morto venerdì, all’età di 76 anni, George Foreman, ex campione del mondo dei pesi massimi. La causa del decesso non è stata resa pubblica. Soprannominato “Big George”, Foreman conquistò la medaglia d’oro olimpica a soli 19 anni nel 1968 a Città del Messico. In seguito, nel 1973, vinse il titolo mondiale dei pesi massimi battendo Joe Frazier. Tuttavia, l’anno seguente perse contro Muhammad Ali nel leggendario incontro “Rumble in the Jungle”. Nel 1994, all’età di 45 anni, fece storia riconquistando il titolo mondiale contro Michael Moorer, diventando il più anziano campione dei pesi massimi. Dopo un primo ritiro nel 1977, Foreman intraprese un percorso spirituale, raccontando di aver vissuto una profonda esperienza religiosa dopo la sconfitta contro Jimmy Young. Tornò sul ring dieci anni dopo e, parallelamente alla sua carriera sportiva, si affermò come imprenditore grazie al “George Foreman Grill”. La sua personalità e il suo umorismo nelle apparizioni televisive contribuirono a trasformare il prodotto in un fenomeno globale. Nato a Marshall, in Texas, il 10 gennaio 1949, Foreman crebbe nel difficile quartiere Fifth Ward di Houston, dove da giovane si trovò coinvolto in attività criminali. Fu il programma Job Corps a trasformare la sua vita. Foreman ha spesso parlato del suo approccio al secondo titolo mondiale, ottenuto senza rabbia, e ha incoraggiato i giovani a seguire il suo esempio. Numerosi omaggi sono stati dedicati alla sua memoria. Mike Tyson ha scritto: “Il suo impatto sulla boxe e oltre non sarà mai dimenticato”. Il governatore del Texas Greg Abbott lo ha definito “una leggenda che ci mancherà profondamente”, mentre il sindaco di Houston ha sottolineato il suo legame speciale con la comunità. Anche William Shatner, il celebre Capitano Kirk di ‘Star Trek’ ha reso omaggio, ricordando il suo contributo sia nello sport che come icona culturale.