L’amministrazione Trump ha annunciato l’intenzione di reintegrare oltre 24.000 lavoratori in prova precedentemente licenziati nel tentativo di ridurre la forza lavoro federale. La scorsa settimana, due giudici federali avevano emesso un’ingiunzione preliminare ordinando la reintegrazione temporanea di tali lavoratori, che solitamente hanno meno di due anni di servizio e diritti limitati. Tuttavia, molti di loro rimarranno in aspettativa amministrativa, come nel caso del Dipartimento dell’Istruzione e del Consumer Financial Protection Bureau. Diversi funzionari hanno sottolineato che una piena reintegrazione richiederebbe risorse significative, incluse formazione, burocrazia e nuove autorizzazioni. Inoltre, una possibile decisione d’appello potrebbe ribaltare l’ordine, creando ulteriore incertezza occupazionale. Charles Spitzer-Stadtlander, un ex dipendente in prova della Federal Aviation Administration, è stato reintegrato martedì con pagamento retroattivo. Nel frattempo, altri lavoratori, come quelli dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), sono stati posti in aspettativa amministrativa, e alcuni hanno riferito di non aver ricevuto alcuna notifica ufficiale. Sarah Boim, un’ex specialista delle comunicazioni del CDC, ha descritto questa situazione come frustrante e disorientante. Il CDC non ha rilasciato dichiarazioni in merito. Il giudice distrettuale William Alsup ha criticato la pratica di reintegrare i lavoratori per poi collocarli in aspettativa amministrativa, sostenendo che tale approccio non rispetta l’ingiunzione preliminare. Ha richiesto al governo di fornire chiarimenti entro martedì sull’entità di questa pratica. I licenziamenti iniziali erano stati approvati il mese scorso su raccomandazione dell’Office of Personnel Management.