Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato, lunedì, la pubblicazione di circa 80.000 documenti non censurati sull’assassinio di John F. Kennedy. L’annuncio è avvenuto durante una visita al John F. Kennedy Center for the Performing Arts di Washington, DC. “Ho pensato che fosse il momento giusto: domani pubblicheremo tutti i file su Kennedy. Le persone hanno aspettato decenni per questo, e ho dato istruzioni al mio team, incluso il direttore dell’intelligence nazionale, Tulsi Gabbard, affinché tutto venga rilasciato – ha dichiarato Trump – Non ci sarà alcuna censura. Ho detto chiaramente: ‘Non censurate nulla.'” Trump ha sottolineato che i documenti saranno di grande interesse per il pubblico. Già a gennaio aveva firmato un ordine esecutivo per autorizzare la pubblicazione di file governativi relativi agli assassinii di John F. Kennedy, Robert F. Kennedy e Martin Luther King Jr. Durante la campagna elettorale del 2024, Trump aveva promesso di svelare questi documenti, suscitando grande attenzione pubblica dopo decenni di speculazioni e teorie del complotto. “Tutto sarà reso pubblico,” aveva affermato ai giornalisti. Tuttavia, durante il suo primo mandato, nonostante le promesse di trasparenza, una parte significativa dei documenti era rimasta segreta, a oltre sessant’anni dall’omicidio di JFK, avvenuto il 22 novembre 1963 a Dallas. Lee Harvey Oswald, il principale sospettato, fu ucciso due giorni dopo da Jack Ruby. In passato, Trump aveva bloccato la pubblicazione di centinaia di documenti su richiesta della CIA e dell’FBI, citando possibili rischi per la sicurezza nazionale, le forze dell’ordine e gli affari esteri, considerati più rilevanti dell’interesse pubblico alla divulgazione immediata. L’assassinio di John F. Kennedy continua a catturare l’attenzione collettiva, alimentato da teorie del complotto che ipotizzano l’esistenza di un secondo cecchino o di un complotto più ampio.