Potrebbe avvenire questa settimana una telefonata tra il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e Vladimir Putin. Dopo un confronto con l’inviato speciale in Russia, Steve Witkoff, Trump ha intensificato gli sforzi per ottenere una soluzione nel lungo e complesso negoziato per un “cessate il fuoco”. Giovedì potrebbe esserci un nuovo incontro al vertice per discutere una tregua, ma il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso scetticismo, dichiarando: “Chi vuole la pace non sferra centinaia di raid”. “Mi aspetto che questa settimana ci sia una telefonata con entrambi i presidenti. Stiamo anche continuando a impegnarci per dialogare con gli ucraini”. Così ha dichiarato Witkoff durante un’intervista rilasciata alla Cnn dopo il suo viaggio in Russia, definito “positivo”. Secondo fonti vicine ai negoziati, le parti stanno lavorando per superare le tensioni nate dal recente scontro diplomatico tra Zelensky e Trump. “Stiamo colmando il divario tra le due parti. Il Presidente parla di un arco di tempo di settimane, e non sono in disaccordo con lui. Spero davvero che vedremo progressi concreti”, ha aggiunto l’inviato.
Nonostante gli sforzi diplomatici, Zelensky continua a denunciare la prosecuzione degli attacchi russi sulle città ucraine: “Centinaia di bombardamenti questa settimana hanno colpito le nostre città e comunità. I russi hanno lanciato più di 1.020 droni d’attacco, circa 1.360 bombe aeree guidate e più di 10 missili di vario tipo. Questo non è il comportamento di chi desidera una fine immediata della guerra”, ha scritto su Telegram. Zelensky ha inoltre sottolineato la necessità di un’azione congiunta con l’Europa per applicare ulteriori sanzioni alla Russia e garantire la pace.
L’Europa si muove: Londra guida la coalizione per l’Ucraina
Anche l’Europa sta prendendo iniziative. Secondo quanto riportato dal Sunday Times, il Premier britannico Keir Starmer ha illustrato, nel corso della riunione virtuale della ‘Coalizione dei volenterosi’, i piani per la creazione di una forza di pace occidentale di oltre 10.000 uomini per l’Ucraina. Citando “fonti governative di alto livello”, il quotidiano britannico riferisce che “il primo ministro ha ottenuto l’appoggio di molti più Paesi rispetto ai tre inizialmente disponibili a fornire truppe di terra”. Tuttavia, la maggior parte delle forze militari dovrebbe provenire principalmente da Regno Unito e Francia.
Kiev testa il missile Long Neptune
Nel frattempo l’Ucraina ha testato “con successo in combattimento” il nuovo missile Long Neptune, un’arma di produzione nazionale con una gittata di circa 1.000 chilometri, potenzialmente in grado di colpire Mosca. Dall’altro lato, la Russia continua ad avanzare e sostiene di aver riconquistato Sudzha, principale città del Kursk, che l’Ucraina controllava dall’estate 2022. Ma queste affermazioni non hanno ancora trovato conferme ufficiali. Secondo alcune fonti, ci sarebbero stati anche ritiri di truppe ucraine, ma gli analisti più esperti non hanno ancora confermato tali notizie.