La direttrice dell’Intelligence Nazionale USA, Tulsi Gabbard, ha annunciato, venerdì, l’avvio di un’indagine sulle “fughe di notizie motivate politicamente” all’interno della comunità di intelligence, con particolare attenzione alle chat interne per individuare eventuali comportamenti scorretti. “Queste fughe compromettono la sicurezza nazionale e minano la fiducia del popolo americano. Non saranno tollerate”, ha dichiarato Gabbard, promettendo azioni decisive contro i responsabili. Ha sottolineato che la divulgazione non autorizzata di informazioni classificate costituisce una violazione della legge. In un post su X, Gabbard ha citato episodi di fughe di notizie su temi come Israele, Iran e relazioni USA-Russia, riportati da varie testate giornalistiche, senza però specificare gli articoli incriminati o le date di pubblicazione. Appena insediata il mese scorso, Gabbard ha dichiarato di voler ricostruire la fiducia nelle agenzie di intelligence, denunciando un uso politicamente motivato dei servizi segreti contro il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Durante la sua audizione al Senato, è stata interrogata sui suoi passati elogi a Edward Snowden, che nel 2020 aveva definito un coraggioso whistleblower. Tuttavia, Gabbard ha chiarito che non intende chiedere la grazia per Snowden, pur evitando di etichettarlo come traditore. Oltre all’indagine sulle fughe di notizie, Gabbard ha avviato un’inchiesta sui comportamenti inappropriati all’interno delle chat delle agenzie. Lo scorso mese ha licenziato oltre 100 ufficiali per discussioni non professionali su argomenti come poliamore, chirurgia di transizione e politica, definendo queste conversazioni una violazione degli standard di professionalità e della fiducia riposta negli agenti.
