Reazione dei principali partner commerciali degli Stati Uniti all’aumento dei dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio introdotto dal presidente Donald Trump. Il Canada, principale fornitore per gli USA, ha risposto imponendo dazi reciproci del 25% sui prodotti in acciaio, oltre a tariffe su articoli come utensili, computer, server, monitor, attrezzature sportive e prodotti in ghisa. Anche l’Unione Europea ha adottato contromisure, aumentando i dazi su prodotti simbolici come carne di manzo, pollame, bourbon, motociclette, burro di arachidi e jeans americani. Queste azioni rischiano di avere un impatto economico significativo, costando miliardi di dollari alle imprese e aumentando l’incertezza nelle relazioni commerciali tra due delle maggiori economie mondiali. Preoccupazione espressa dal presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. I funzionari europei hanno sottolineato che i dazi sono stati mirati a colpire prodotti provenienti da Stati USA strategici per l’economia interna, come il Kansas, il Nebraska, l’Alabama e la Georgia. Particolarmente colpito è il settore degli alcolici. “Questa decisione è profondamente deludente e rischia di compromettere gli sforzi per ricostruire le esportazioni di alcolici statunitensi verso l’Europa”, ha dichiarato Chris Swonger, presidente del Distilled Spirits Council. L’UE rappresenta un mercato fondamentale per il whisky americano, le cui esportazioni sono cresciute del 60% negli ultimi tre anni. Conseguenze anche per il settore europeo dell’acciaio. Secondo Eurofer, l’associazione europea dell’acciaio, l’UE potrebbe perdere fino a 3,7 milioni di tonnellate di esportazioni di acciaio verso gli USA. Il commercio bilaterale tra UE e Stati Uniti vale circa 1,5 trilioni di dollari l’anno, rappresentando il 30% del commercio globale.