Una “operazione verità” è il pressante appello che la Confcommercio rivolge alla Commissione Finanze del Senato sull’indagine conoscitiva sulla gestione del Magazzino fiscale da parte dell’ente della riscossione. Il ragionamento della Confederazione del commercio si muove su tre fronti: abbandono dei crediti inesigibili, gestione diversa dei debiti e quanti di questi possono rientrare effettivamente nelle casse dello Stato. Una ricognizione di merito per arrivare ad un punto di chiarezza, posto che i crediti non riscossi dall’Agenzia delle entrate supera la maxi cifra di oltre mille 200 miliardi, montagna che difficile già pensare, scalare, così come resta impossibile ridurla in modo significativo facendo solo leva sulla riscossione. Il primo problema per la Confederazione è la chiarezza: “Bisogna capire quanti di questi carichi possono essere abbandonati e quanti possono essere gestiti in modo differente”
Un fisco equo e sostenibile
C’è poi il nodo del fisco ossia il peso della tassazione sui contribuenti e sulle imprese, un ulteriore aggravio non sarebbe sostenibile. “Per un sistema fiscale più equo e sostenibile”, osserva la Confcommercio in sede di audizione presso la Commissione Finanze del Senato, “è necessario completare, celermente, il processo di attuazione di tutti i principi ed i criteri direttivi previsti dalla legge delega al Governo per la riforma fiscale, a partire dalla revisione delle aliquote Irpef, fino a trovare adeguate soluzioni che consentano il discarico, di tutto o parte, dell’ingente magazzino dei carichi fiscali affidati all’agente della riscossione, prevedendo anche una rateizzazione ampia e generalizzata dei medesimi carichi”.
Serve una “operazione verità”
Per ora l’Audizione si muove su un terreno conoscitivo sulla gestione del magazzino fiscale da parte dell’ente della riscossione. “Su quest’ultimo fronte”, fa presente la Confcommercio, “è necessaria una ‘operazione verità’ per capire di questi carichi quanti possono essere abbandonati, quanti possono essere gestiti in modo differente e quanti possono, eventualmente, dare corso ad una rottamazione”.
Il lavoro della Commissione
Per arrivare quindi ad una soluzione è necessaria una ulteriore definizione dei lavori della Commissione Finanze.
“Questa ‘Operazione verità’ non può prescindere”, evidenzia la Confcommercio, “dall’esito dei lavori che sta svolgendo la Commissione ministeriale per l’analisi del magazzino in carico all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, istituita presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze”.